Alla Casa di Vetro di Milano, una mostra fotografica sulle sciagure e l’odio della Seconda Guerra Mondiale
Nell’immagine: “Ufficiale americano e partigiano francese si accovacciano dietro un’auto durante un combattimento in strada in una città francese”.Estate, 1944. Francia. Autore sconosciuto o non fornito. ©courtesy U.S. National Archives and Records Administration.
La fotografia a narrare orrori e contraddizioni della storia.
Pagine amare di un dramma che ha coinvolto un’epoca stringendola in una morsa di odio, fame e vendetta.
Siamo nel cuore del Secondo Conflitto Mondiale.
A ripercorrerlo le splendide immagini recuperate dagli Archivi di Stato americani e in particolare i National Archives and Records Administration e la Library of Congress.
“La guerra totale” è il tema della mostra allestita alla Casa di Vetro di Milano e, dopo la pausa estiva, visitabile nuovamente fino al prossimo 19 dicembre.
Fatti storici, ma anche piccole scene di vita quotidiana confluiscono qui in un sorprendente, vivido, flashback sulla ferocia di eventi che hanno lasciato il segno per diverse generazioni, ma che talvolta vengono colpevolmente relegati in angoli oscuri della memoria, vengono mostrati qui.
Ed è appunto sull’approccio ai fatti di guerra che l’esposizione milanese intende puntare, restituendo al pubblico una visione non convenzionale e avulsa dai consueti schemi accademici.
Sì perché l’obiettivo è, da una parte la narrazione dei principali fatti storici, ma dall’altra anche l’avvio di riflessioni utili a prevenire e annientare sul nascere eventuali fenomeni di pari atrocità.
Punto di partenza è quindi la considerazione che tanti sono i quesiti rimasti aperti e privi di risposte unanimi.
Malgrado i libri di storia, gli svariati documentari e la testimonianza diretta di qualche sopravvissuto in grado di parlare ancora oggi alle giovani generazioni, in molte parti del mondo la guerra sembra un fatto sempre lontano, disgiunto dalla realtà, salvo poi incappare nei terribili, reiterati, errori causati dalla violenza e dalle discriminazioni.
La guerra uccide.
Uccide fisicamente, ma uccide anche moralmente perché leva prospettiva al domani e confina le vite in un presente di miseria e di paura.
E se dagli sbagli del passato non si trae la dovuta lezione, il futuro rimarrà sempre in bilico fra la via pacifica del dialogo e l’aggressività latente in ogni desiderio di supremazia.
Alla Casa di Vetro ripercorriamo con la mente e con gli occhi, attraverso 60 toccanti immagini, le principali vicende della Seconda Guerra Mondiale segnate dalla politica espansionistica nazista, e quindi le invasioni, i bombardamenti, i campi di sterminio, i movimenti partigiani…
Scatti di grande potenza che fermano nell’eternità le fasi brutali dello scontro, ma anche il commovente, solidale, incontro fra uomini, donne e pure bambini.
Sono storie di sguardi, occhi che invocano pace, pietà. Storie di gente comune strappata alle proprie abitudini al cospetto di una tragedia che investe i giorni e i luoghi, senza sconti di sorta, senza limitazioni di ordine etico o morale.
La sete di potere ha partita vinta nel diabolico ordine globale pianificato da Adolf Hitler, il folle progetto sul predominio della razza ariana e il genocidio degli Ebrei.
Un incubo mai abbastanza condannato che rischia di replicarsi nuovamente e trovare linfa anche nelle pieghe del nostro tempo.
Una lunga ombra criminale che non cessa infatti di crescere adepti in varie parti del mondo, declinando l’odio alle diverse congiunture storico-territoriali.
A tal proposito la Casa di Vetro offre la possibilità, su richiesta, di visionare ulteriori fotografie rispetto a quelle in mostra, a testimoniare in modo più esplicito la barbarie dei crimini nazisti.
Un’opportunità per calarsi maggiormente nella drammaticità del tema e prenderne pienamente coscienza senza forzare la volontà o intaccare la sensibilità del visitatore.
Perché chi ha vissuto, o anche solo visto, non può più dimenticare…
fino al 19 dicembre 2020
Per info: lacasadivetro.com
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di Stefania Vitale
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