tappeti orientali marzo 2014 dentrocasa
tappeti orientali marzo 2014 dentrocasa

IL TAPPETO PIÙ FINE DEL MONDO

10/03/2014

Tra storia e leggenda, autentici capolavori tessuti annodati da maestri che ne decretarono “senza fretta” l’immortalità.

Kerman, datazione 1303–1885, struttura in cotone, vello in lana 14.400 nodi/dm2, collezione privata.
Per ulteriori approfondimenti: carpetmuseum.ir

In un’era dedita alla tecnologia, rimaniamo ancora affascinati da opere d’arte realizzate manualmente, frutto di estro e istinto e supportate da semplici strumenti di lavoro. Se poi consideriamo che vennero elaborate nel tardo 1800 nel lontano sud est persiano, tutto diventa più misterioso e coinvolgente…
È il caso di questo Kerman, piccolo gioiello annodato, provocatoriamente apostrofato come il tappeto più fine del mondo, un incredibile mix di tecnica tessile e gusto pittorico. L’accurata filatura del cotone impiegato per armarne la struttura e l’estrema finezza delle lane di pecora impiegate nel vello hanno garantito una densità di nodi stupefacente: circa 14.400 nodi/dm2. Pensiamo in pratica a minuscoli nodi quasi invisibili ad occhio nudo, tra le cui fessure è impossibile infilarci uno spillo! Presenta dimensioni contenute (cm 190×130 circa), tinte delicate ed una decorazione di tipo vegetale complessa, con disegno boteh rappresentato sull’intero campo in maniera pittorica. Il boteh, letteralmente fiore, è un motivo decorativo piuttosto enigmatico che, impiegato nelle antiche decorazioni tessili, contiene un simbolismo legato alla prosperità. Un indubbio manufatto di eccellenza che sottolinea il proprio appeal con la firma, realizzata all’apice della bordura, a conferma che venne realizzato da un vero e proprio maestro annodatore, Hosseine Kermani. La variazione di alcuni importanti parametri, quali il numero di trame, il colore ed i materiali impiegati, nonché la stessa densità di nodi, ci fornisce importanti informazioni circa la natura del tappeto. La scelta di un determinato tipo di nodo è legata ad abitudini locali e capacità personali: più i nodi sono fittamente serrati tra loro, maggiore è la difficoltà di realizzarli conferendo al tappeto un aspetto piacevole e facendo risaltare i dettagli decorativi. Il tempo di realizzazione stimato per l’annodatura del tappeto oggetto della nostra rubrica è pari a due anni. Altri due esemplari di analoghe caratteristiche e realizzati dal maestro Hosseine Kermani sono attualmente custoditi nel Museo del Tappeto di Tehran.

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arch. Jim Lo Coco

arch. Jim Lo Coco

Consulente Tecnico del Tribunale di Brescia nel settore tessile è docente di storia e tecnica del tappeto orientale presso la SCUOLA REGIONALE PER IL RESTAURO Enaip. È titolare della storica azienda di famiglia.

 

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