tappeto kazak dentroCASA ottobre 2014
tappeto kazak dentroCASA ottobre 2014

IL TAPPETO KAZAK

08/10/2014

Un gioiello di artigianato locale. L’impianto decorativo, tanto apprezzato anche dal mercato di oggi, è icona di un’arte irripetibile.

nome: Sevan Medallion Kazak • origine: Caucaso occidentale, • area Lago di Sevan • epoca: prima metà XIX° secolo • struttura in lana e vello in lana • annodatura: di tipo simmetrico • colori: tinte naturali e vegetali • dimensioni: cm. 222 x 154 circa

Siamo sempre in presenza di un tappeto raro, non comune cioè, e difficile a trovarsi. Un tappeto generato in tempi lontani, ma assolutamente apprezzato nell’odierno mercato internazionale dell’arte. Già il nome rievoca un glorioso quanto movimentato passato. Il termine Kazak deriva infatti dal tartaro Kazakhi o cavalieri della steppa, che identificava nel XVIII° secolo le popolazioni di ceppo turco musulmano migrate in Caucaso. Quando si parla di tappeti caucasici si indicano quei manufatti annodati nelle aree circostanti, come appunto la catena montuosa del Caucaso. Apprezzarne le caratteristiche esecutive, il senso di libertà che riecheggia nella bizzarra decorazione ed i magnifici colori significa recuperare lo spirito della gente e del luogo che li ha generati. Si tratta di manufatti di artigianato locale, divenuti loro malgrado autentiche icone dell’arte tessile mediorientale. Gioielli annodati che hanno saputo trasformare le proprie ingenuità decorative in veri e propri baluardi di un’arte irripetibile ed assai apprezzata nelle migliori gallerie internazionali. Gli esemplari migliori, poiché maggiormente codificati, vennero realizzati dalla seconda metà del XIX° secolo sino al primo ventennio del 1900. A caratterizzarli una grafica essenziale ed al tempo stesso coinvolgente ed espressiva, carica di segni ed esaltata da una colorazione mai uguale. L’impianto decorativo è geometrico, caratterizzato con estrema raffinatezza da medaglioni rettangolari di forma diversa ed allineati verticalmente secondo un elaborato motivo cruciforme. L’ampia fascia di bordura centrale è ornata da un intrigante motivo a nastro di gul uncinati di varia colorazione; due bordure secondarie nei colori avorio e tabacco presentano il motivo Medachyl. Il “profumo” del luogo si respira in ogni elemento di questo straordinario manufatto: nella morbida lana, ritorta a mano ed impiegata per il vello, nei colori pacati e solenni impiegati per bordure e campo centrale e nel giallo carico di alcuni elementi decorativi ottenuto dalla lavorazione dello zafferano. E si respira anche nel colore rosso cupo di fondo, ottenuto da un prolungato bagno delle morbide lane in polvere di robbia.

[ap_divider color=”#CCCCCC” style=”solid” thickness=”1px” width=”100%” mar_top=”20px” mar_bot=”20px”]

arch. Jim Lo Coco

arch. Jim Lo Coco

Consulente Tecnico del Tribunale di Brescia nel settore tessile è docente di storia e tecnica del tappeto orientale presso la SCUOLA REGIONALE PER IL RESTAURO Enaip. È titolare della storica azienda di famiglia.

 

Argomenti

Seguici su

Ultime da Non categorizzato

Cucina-spaziale-Studio-7B

UNA CUCINA “SPAZIALE”

Giovanni Tomasini, designer e direttore creativo di Studio7B,  presenta la cucina “UNOXUNO” di Testatonda.  Non si vedeva una mini-cucina così originale da
Vai a