tappeti del mondo - ottobre15
tappeti del mondo - ottobre15

TAPPETI DEL… MONDO

02/10/2015

Semplice manufatto artigianale o autentica opera d’arte? Appeso alle pareti o disteso sul pavimento?

Spesso trascurato e relegato a pura funzione ornamentale, non finisce mai di incantare ed affascinare il mondo intero. All’apparenza semplice, il tappeto si rivela, ad una più attenta osservazione, assai complesso quasi quanto l’essere umano. Ogni popolazione nel corso dei secoli, impiegando il semplice linguaggio figurativo, vi ha infatti riversato usi e costumi locali. Permeando in occidente, nella vecchia Europa, e valicando inconsapevolmente blindatissimi confini, ha saputo adeguarsi ai “luoghi”, ai popoli e alle differenti aspettative, rigenerandosi in numerose variabili stilistiche e materiche. Mi piace pensare al tappeto come una sorta di lontana melodia che, toccando luoghi e gente differenti, viene
apprezzata, cantata ed inevitabilmente reinterpretata. Migliaia i tappeti che, realizzati per fini commerciali oppure quali semplici oggetti del vivere quotidiano, dal lontano Oriente, “invadono” pacificamente il mondo intero. Alcuni sfiorano la sufficienza, ma altri raggiungono livelli assai alti, autentiche esplosioni di colore e segni grafici. La sua “bellezza” conquista e contamina artisticamente la vecchia Europa, letteralmente impazzita per questo stravagante manufatto, tanto fruibile quanto gratificante. Oltrepassa valichi e confini assai lontani integrandosi e rigenerandosi in luoghi tra loro differenti; ogni paese con le proprie conoscenze, tendenze stilistiche ed aspettative, conferisce al tappeto un differente significato ed altresì ne modifica la genetica. Attraverso un’ampia documentazione pittorica e successivamente fotografica, con la classificazione di autentiche opere d’arte custodite in palazzi e chiese o minuscoli frammenti conservati nei musei, siamo in grado di conoscere il curioso percorso che il tappeto annodato ha avuto nel mondo, apprezzato, ridisegnato, rielaborato e copiato secondo conoscenze e capacità del luogo. La singolare tecnica esecutiva, gli azzardi decorativi e l’impiego di colori brillanti, hanno generato entusiasmo ed interesse, ed è così che Spagna, Inghilterra e Francia si sono cimentate, nei secoli, in una produzione locale di tappeti chiaramente ispirati a quelli orientali di gusto floreale, ma sistematicamente mediati dal punto di vista decorativo; l’intero Nord Africa dal canto suo ha realizzato manufatti legati al nomadismo ed alla decorazione di ispirazione geometrica. La Cina ne ha apprezzato parzialmente il potenziale decorativo, riversando il proprio interesse sulla simbologia in esso esprimibile.

Nei prossimi numeri vedremo come i più influenti paesi apprezzarono il tappeto orientale ed in che modo cercarono di replicarne l’enfasi stilistica.

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arch. Jim Lo Coco

arch. Jim Lo Coco

Consulente Tecnico del Tribunale di Brescia nel settore tessile è docente di storia e tecnica del tappeto orientale presso la SCUOLA REGIONALE PER IL RESTAURO Enaip. È titolare della storica azienda di famiglia.

 

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