tappeti del mondo: la Cina -MARZO16
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TAPPETI DEL MONDO: LA CINA (prima parte)

08/03/2016

Suggestivi i colori: arancione, che richiama i monaci, ma anche rosa, giallo, rosso e verde. E per lo sfondo il blu. Prestigiose le lane: da quella di capra del Kashmir a quella di cammello.

Nell’immagine: Particolare di antico tappeto Pechino in cui spiccano le calde tonalità dei colori.

Le recenti trasformazioni del gusto abitativo hanno riacceso i riflettori sul tappeto cinese d’epoca, di indubbio appeal grazie alla particolarità della decorazione ed all’intensità dei colori. Se il tappeto orientale ci colpisce essenzialmente per la complessità compositiva e per i forti stacchi cromatici, l’antico tappeto cinese conquista per il minimalismo degli elementi decorativi e per l’intensità del colore di fondo, generalmente dominante. L’annodatura non ha mai rappresentato l’espressione artistica più rappresentativa di questo lontano Paese, poiché la Cina non è mai stata una grande produttrice di lana. Buddismo, Taoismo e Confucianesimo non conferivano inoltre alcuna funzione liturgica al tappeto, che rimase ad esclusivo servizio di signori e dignitari come espressione del potere imperiale. Una ricostruzione storica frammentaria rende difficile collocare con precisione la nascita del tappeto cinese: tuttavia documenti pittorici e letterari confermano che l’arte dell’annodatura si praticava già dal XIV° secolo. È sotto la dinastia dei Ming (1368-1644) che la manifattura dei tappeti si codifica definitivamente dando forma a splendidi manufatti. Nei secoli successivi anche il tappeto cinese assimila caratteristiche, dal Medioriente e dall’Europa, e le laboriose Pechino e Tientsin diventano i centri produttivi maggiormente attivi. Negli splendidi esemplari annodati viene rappresentata la filosofia cinese, attraverso una precisa simbologia di oggetti ed accessori legati alle religioni ed ai costumi locali. In Cina la realizzazione di tappeti è sicuramente caratterizzata da una omogeneità produttiva; i tappeti d’epoca presentano dimensioni e formati assai differenti da altre produzioni, assolvendo generalmente a precise funzioni.

Tappeti da Kang
Venivano ambientati nella tradizionale residenza; i tappeti rivestivano il Kang, piattaforma in mattoni generalmente riscaldata, autentico fulcro dell’abitare. Sul Kang si ricevevano ospiti e assumeva dimensioni sempre più rilevanti a seconda dell’importanza del proprietario dell’abitazione. Tappeti da pavimento Assumevano svariate dimensioni.
Tappeti da colonna
Rappresentavano generalmente il drago, simbolo di potere, e venivano legati ai fusti delle colonne, rivestendole; presentavano forma allungata, con dimensioni di metri 0,60/0,80 per 1,80 /3,60.
Tappeti da tempio e da meditazione
Erano carichi di simboli di religione buddista.
Tappeti da sella
Anche il paramento del cavallo rappresentava una sorta di status symbol; curiosi i coprisella dalla forma di “farfalla”. Se estrema finezza ed elaborata decorazione rendono unici i tappeti orientali, una spiccata personalità e un gusto molto raffinato contraddistinguono gli antichi tappeti cinesi.

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arch. Jim Lo Cocoarch. Jim Lo Coco

Consulente Tecnico del Tribunale di Brescia nel settore tessile è docente di storia e tecnica del tappeto orientale presso la SCUOLA REGIONALE PER IL RESTAURO Enaip. È titolare della storica azienda di famiglia.

 

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