Può piacere vivere vicino ad un viadotto ferroviario di acciaio e un chiosco molto frequentato dove si vendono gli hamburger?
La risposta per Alexandra Erhard e Thomas Karsten dello studio Karhard è affermativa.
Commenta Alexandra: “Qui la vita è in pieno sviluppo – dice ridendo guardando il viavai del traffico – ma i suoni dell’aria fino al quarto piano dove abitiamo diventano un rumore leggero che non ci disturba”. L’appartamento si trova a Berlino, all’interno di un edificio nel quartiere di Kreuzberg, 130 metri quadrati che rappresentano il simbolo della vita e del lavoro della coppia di architetti.
I due progettisti optano a favore di linee chiare, di dettagli coerenti e di soluzioni facili; combinano tonalità calde con materiali ruvidi come ferro, pietra e tegole focalizzando la loro attenzione su elementi per loro importanti per la buona riuscita di un progetto: “i nostri progetti devono funzionare, indipendentemente che si tratti di un mobile o di installazioni”.
Per sapere se ciò che hanno pensato e scelto possa funzionare veramente, fanno la prova prima nel loro appartamento/studio. Le tende fatte di catene, per esempio, sono state prima installate nella loro abitazione e successivamente inserite in un progetto per un cliente.
Lo stesso per le sedie della sala da pranzo, progettate per un appartamento il cui committente desiderava la finitura delle gambe con un colore rugginoso.
“Portiamo avanti soltanto idee e progetti che piacciono anche a noi, tanto è vero che per quanto riguarda le sedie/prototipo, una volta installate, hanno funzionato anche per la nostra casa”. I due architetti amano molto sperimentare, soprattutto nell’uso del colore. Per il loro appartamento hanno provato delle tinte terra – beige per il corridoio, per gli uffici e per le camere e un marrone caldo per la zona living.
Il parquet nei vari ambienti è stato trattato e anche sbiancato e una parte, per scelta, è stato lasciato in originale per provare l’effetto nel suo insieme. Le finiture, come i trattamenti da loro sviluppati, sono studiate per dare agli spazi una leggerezza discreta.
I pochi mobili, scelti con moderazione, mostrano la loro bellezza solo incidentalmente. I pezzi preferiti sono le due Diamond Chairs e il tavolo di vetro fumato degli anni Settanta ricevuto in eredità.
La zona cucina sta a cuore in modo particolare a Thomas: già da bambino desiderava diventare architetto, ma in alternativa gli sarebbe piaciuto fare il cuoco. In questo spazio ha quindi unito le due cose: nei momenti liberi può esercitare la sua passione per la cucina e al tempo stesso provare idee per testare il loro funzionamento.
Ad esempio con gli sgabelli ha provato a vedere come un’atmosfera da bar o da club potesse armonizzarsi proprio all’interno della sua cucina…
Progetto d’interni Alexandra Erhard e Thomas Karsten, Studio Karhard – Testo Robert Paulo Prall – Ph. Gianni Franchellucci
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