Tra vetrate che catturano il paesaggio e spazi che si susseguono come scene teatrali, questa villa svela la sua bellezza
Alle pendici del Matese, dove il paesaggio si fa respiro e silenzio, prende forma una villa unifamiliare dal carattere deciso, immersa in un giardino privato che la custodisce gelosamente.
L’architettura contemporanea incontra qui la memoria di un luogo, restituendo un’abitazione che vibra di luce, grazie alle ampie vetrate in vetro e acciaio di gusto inglese, capaci di catturare il giorno e trasportarlo negli ambienti interni.



Il cuore pulsante della casa è l’ampio living, oggi spazio di convivialità e rappresentanza, un tempo deposito siderurgico dell’azienda di famiglia fondata nel 1971.
La sua imponenza si misura in profondità, ma la monotonia si spezza con le trame trasversali del parquet pregiato e dei grandi lastroni in gres, dialogo diretto con le controsoffittature che ne scandiscono il ritmo.
Le pareti rivestite in boiserie lignea avvolgono quasi ogni ambiente, mentre al seminterrato la villa rivela la sua anima più conviviale: una taverna che ospita sala giochi e una wine cellar di livello, luogo ideale per custodire e condividere piaceri preziosi.


Questa dimora, sospesa tra passato industriale e visione contemporanea, incarna l’equilibrio tra memoria e innovazione, natura e design, intimità e spettacolo. Una casa che non solo si abita, ma si vive come esperienza quotidiana di bellezza e armonia.
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Progetto arch. MARGHERITA FALOCCO
Foto CARLO ORIENTE
Testo ALESSANDRA FERRARI



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