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Nel Raval, il quartiere più trendy di Barcellona, si vive un’atmosfera affascinante, tra vicoli colorati e singolari architetture.
testo edda giancola – ph lorenzo vecchia
Situato tra la famosa Rambla e la lunga via di Paral-lel, il Raval è uno dei 4 distretti che va a comporre la parte più antica di Barcellona, insieme al quartiere Gotico, al Born e Barceloneta. Dopo un lungo periodo di degrado, con l’arrivo degli anni ’90, “El Raval” inizia a vivere una veloce e decisa riqualificazione, con la ristrutturazione di molti edifici, l’apertura di numerosi locali e di strutture ricettive oltre al bellissimo Museo di arte contemporanea. Il quartiere si caratterizza per una forte presenza di etnie differenti: antico e contemporaneo convivono in un singolare e unico melting pot, dove è proprio il multiculturalismo a conferire quell’aria singolare, curiosa e colorata. Il loft illustrato in queste pagine si sviluppa su due livelli. Il piano terra – a doppia altezza – trova luce e ispirazione nel patio centrale, uno spazio aperto concepito come un’oasi cosmopolita; il piano superiore si affaccia sul living ed è contraddistinto da un “deambulatorio”, un camminamento continuo che incornicia il livello sottostante. Originariamente l’edificio era destinato a luogo di lavoro, utilizzato come esposizione e laboratorio. La ristrutturazione ha eliminato i confini creando un unico spazio dove la distinzione degli ambienti è definita dall’arredo; uno spazio immaginato come una “radiografia” del presente, dove vivere una quotidianità vivace. La filosofia progettuale – spiegano i progettisti Guillermo Bascaran Caro e Cesar Maestre Vendrell – ha previsto la conservazione di alcuni aspetti industriali, assolutamente imprescindibili in questo contesto, accentuandoli in un intervento di integrazione con un interior design di ispirazione scandinava. Un impianto distributivo libero, con forme lineari e prevalenza di bianco, oltre all’apporto fondamentale dei mattoni, stonalizzati e irregolari, qui a ricordare la memoria del luogo. Il vecchio e il nuovo si fondono in una miscela che già era presente, ma è stata riproporzionata ed armonizzata grazie al ricercato contributo dei progettisti.Sul soffitto ci sono 5 diversi tipologie di travi con materiali che vanno dal legno all’acciaio passando per spessori differenti. Le mura originali sono state costruite con pietre, mattoni e inerti – eterogenei e variopinti – come piccoli frammenti di ceramica. Questa stratificazione, anche se affascinante, è stata disciplinata tramite la rasatura e la tinteggiatura di alcune partizioni. Una curiosità: nel cuore del Raval è d’obbligo un selfie davanti alla monumentale e ironica statua El Gato di Fernando Botero, divenuta il simbolo della zona.
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