"STELO", ALCHIMIA DI FORMA E LUCE

Giovanni Tomasini, designer e direttore creativo di Studio7B, presenta la lampada “Stelo” di Salghetti & Brianza.

Matteo Salghetti è un giovane geometra ventisettenne, laureato in Interior Design e cresciuto a Sale Marasino, sulle sponde del Lago d’Iseo, gioiello incastonato fra le province di Brescia e Bergamo. Specchio d’acqua che ha recentemente ospitato “The Floating Piers” di Christo e dove è nata la leggendaria azienda d’imbarcazioni Riva. Matteo ha senz’altro colto l’arte, la creatività e l’abilità artigiana che sembrano ribollire da quelle acque lacustri, inoculandola in tutti i suoi progetti, d’arredo e di design. È durante la fiera dentroCASA Design 2015 che Matteo conosce Massimiliana Brianza, anch’ella fra i giovani designer selezionati per l’iniziativa desAUT. Massimiliana è una creativa che si occupa principalmente di “visual” per le aziende, vale a dire l’analisi di prodotti e la progettazione di ambienti atti a valorizzarli. Un lavoro, senz’altro fonte di grande ispirazione che ha portato alla nascita di vari progetti sperimentali, proprio come “Stelo”.

*Massimiliana Brianza e Matteo Salghetti*

I due creativi iniziano quindi un percorso insieme, con un obiettivo comune; quello di comunicare emozioni, esperienze ed idee, attraverso forme, colori e materiali che abbiano un forte impatto sulla vita delle persone. La lampada “Stelo” è una delle loro ultime creazioni, un oggetto semplice che racchiude significati mistici derivanti anche dalla “Geometria Sacra”. La piramide, il triangolo ed in particolar modo il cono, sono elementi geometrici che storicamente rappresentano perfezione e stabilità, catalizzatori universali di energie, da ridistribuire ed impiegare. I cappelli dei maghi, le coppe degli alchimisti e le guglie delle chiese, ricalcano tutti non a caso questa particolare forma. È questa profonda riflessione che spinge Matteo e Massimiliana a disegnare la base conica della lampada, sovrastata da un’asta dorata, orientabile e versatile, che possa dirigere come un faro, il generoso fascio luminoso generato. I materiali, come le forme, sono elementari: il cemento (armato) per la base, grezzo e grigio si contrappone al luminoso tubolare d’ottone, disponibile in finitura lucida oppure satinata spazzolata. Unico “orpello decorativo” concesso per questo oggetto essenziale è l’opzione di inserire una nota di colore alla base del cono: un accento blu marine, colore della contemplazione e della spiritualità.

matteosalghetti.it
massimilianabrianza.com

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tomasini