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IL RECUPERO DI UN SOTTOTETTO

11/08/2020

Efficienza e sostenibilità ambientale applicate ad un edificio degli anni ’30 del secolo scorso in certificazione CasaClima “R”. Svolgimento dei lavori. (Quarta parte)

 

Nei tre articoli precedenti ho raccontato le scelte preliminari, quelle progettuali e lo svolgimento dei lavori.

Ora veniamo alla conferma degli obiettivi prefissati.

I lavori di recupero del sottotetto sono stati eseguiti seguendo il protocollo di certificazione CasaClima “R”, la cui procedura prevede l’approvazione del progetto dell’isolamento termico del tetto, delle pareti, del pavimento, dei serramenti esterni e dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento.

In fase realizzativa un certificatore CasaClima verifica la conformità dei lavori durante la posa degli isolanti, degli impianti e dei serramenti.

È stata poi fatta una prova di tenuta all’aria con il Blower Door Test per verificare la presenza di spifferi.

La prova si svolge applicando un ventilatore ad una porta, tenendo chiuse le altre porte e finestre e mettendo in pressione e depressione l’edificio.

La macchina è collegata ad un computer che determina le perdite presenti mantenendo una pressione o depressione di un valore definito (50 Pascal).

Alla fine della procedura di certificazione vengono rilasciati un “diploma” ed una targhetta che garantiscono la conformità ai requisiti del protocollo CasaClima “R”.

Il diploma è stato emesso nel maggio scorso. Ricordo qui che il sottotetto è stato certificato in Classe “A3”, con Attestato di Prestazione Energetica degli Edifici detto brevemente A.P.E. secondo la normativa della Regione Lombardia.

Risultato eccellente, considerato che edifici simili nuovi avrebbero una certificazione “C” come recita l’A.P.E..

I risultati dimostrano la qualità della progettazione e dell’esecuzione delle opere con metodi costruttivi, impianti e l’utilizzo di materiali all’avanguardia.

Riassumendo le caratteristiche: involucro altamente isolato, raffrescamento e riscaldamento, ventilazione meccanica controllata per la massima qualità dell’aria (ricca di ossigeno, esente da polvere e pollini), serramenti a perfetta tenuta ed assenza di spifferi, abbattimento dei rumori che provengono dall’esterno.

In breve, il recupero del sottotetto di un edificio degli anni trenta del secolo scorso a Brescia dotato di tutta la tecnologia per il comfort, la salubrità, l’efficienza energetica e la compatibilità ambientale.

La tecnica e la tecnologia di ultima generazione, sicura e collaudata, sono risultate compatibili con finiture consone all’epoca ed allo stile architettonico dell’edificio.

Un apprezzamento va al committente, per la volontà di realizzare un’opera sostenibile dal punto di vista ambientale, alle imprese ed agli artigiani che hanno condiviso gli obiettivi seguendo in modo preciso il progetto.

Riprendendo il titolo dell’articolo di luglio 2018 “sotto la pelle”, ecco un cuore tecnologico sostenibile efficiente e salubre.

 

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Andrea Pietro Capuzzi

Andrea Pietro Capuzzi
Ingegnere

Consulente Casa Clima
info@studiocapuzzi.it
studiocapuzzi.it

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