Transizione energetica e nuove tecnologie: il futuro del settore, fra crisi e nuove opportunità
Non è un mistero per nessuno: il settore automotive, chiave per l’economia europea ed internazionale, presenta da mesi segnali forti di crisi, con sicuri riverberi su questo 2025 e sugli anni a venire. Solo il 5% dei concessionari del nostro Paese prevede un aumento di vendite nei prossimi mesi, il 58% teme invece importanti cali.
Le politiche per la transizione energetica, dal motore endotermico all’elettrico, definite dall’Unione Europea (dal 2035 sarà vietata la vendita di auto a motori combustibili) risultano molto rigide, eccessivamente punitive per produttori e consumatori.
Proteggere l’ambiente è indubbiamente una priorità sovranazionale, che tuttavia si scontra con politiche industriali difficili da riconvertire nel breve-medio termine e soprattutto con abitudini radicate dei consumatori. L’attenzione alla sostenibilità, con focus sull’ambientale, sta diventando un valore fondamentale, ma rimane ancora un termine “strategico” le cui ricadute operative e concrete non sono ancora chiare a tutti. Fra chiusure di stabilimenti, licenziamenti e dimissioni illustri, l’automotive e il suo indotto sono dunque in grande sofferenza.
I player di settore chiedono a gran voce alle istituzioni di riavviare la macchina degli incentivi, indirizzati in primis a sostenere il mercato dell’elettrico. In un settore maturo, da decenni fondamentale per l’economia del nostro Paese e del nostro Continente, la crisi non si ferma se non con l’innovazione, attraverso percorsi inesplorati, upgrade tecnologici e formazione del consumatore.
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ing. Lisa Zanardo
Top Performance Consulting Consulenza d’Impresa
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