kashan dentroCASA luglio 2014
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IL TAPPETO KASHAN

07/07/2014

Riflettori puntati sui tappeti rari: esemplari unici e particolarmente pregiati molto corteggiati dal mercato internazionale.

nome: Kashan Mohtashamorigine: Kashan Persiaepoca: prima metà del XIX° secolomateriali: struttura in cotone, vello in lanaannodatura: di tipo asimmetricocolori: naturali e vegetali – dimensioni: cm 350 x 275 circa

Inizia con questo numero una serie di rubriche interamente dedicate a tappeti classificabili come “rari”: esemplari unici per intrecci di trame, accostamenti cromatici e sinuosità delle forme. Una serie di elementi, fondamentalmente soggettivi e supportati da informazioni storiche e da un pizzico di mistero elevano il tappeto “bello” allo status di raro. E questa appunto la definizione di “raro” nel dizionario della lingua italiana: “non comune, non frequente, difficile a trovarsi, ma altresì eccellente, prezioso e singolare”. Tratteremo di esemplari realizzati in storici laboratori, oppure annodati in assolati villaggi… prodotti altamente considerati nel mercato internazionale e soprattutto in grado di stimolare le corde emozionali alimentando la nostra naturale passione per il bello.

Il Kashan Mohtasham
Il Tappeto Kashan prende il proprio nome dalla storica cittadina persiana, posta sulla via che collegava Teheran all’antica capitale Isfahan. L’arte tessile di Kashan ha una tradizione secolare e, dai primi del 1800, si rese autentica interprete di una produzione di tappeti privilegiata ed internazionalmente riconosciuta. Punto di forza di questa eterogenea laboriosità fu un illustre personaggio che, tra storia e leggenda, realizzò veri capolavori creando una propria “firma” in un’arte generalmente anonima come quella dei tappeti. Haji Mollah Hassan Mohtasham “il Grande Maestro” rappresentò senza alcun dubbio il non plus ultra della nobile tradizione tessile di Kashan. Il suo laboratorio fu particolarmente fecondo nella metà del secolo XIX°; successivamente, guidato dal figlio primogenito, formerà a sua volta abili annodatori. Confrontarsi con un tappeto Kashan Mohtasham è realmente emozionante. Numerosi i documenti che ne testimoniano la limitata, ma assai straordinaria produzione tessile. Fluidità e perfezione contraddistinguono l’impianto decorativo a doppio asse di simmetria con medaglione ad elaborati pendenti. L’ampia cornice principale porta con sé l’occulta firma del maestro, con la decorazione a grandi fiori detti a rosette. Il raffinato cromatismo del tappeto contrappone il deciso blu Persia delle bordure alle superbe tinte pastello del campo centrale, dove spicca un verde pallido detto verde elefante.

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arch. Jim Lo Coco

arch. Jim Lo Coco

Consulente Tecnico del Tribunale di Brescia nel settore tessile è docente di storia e tecnica del tappeto orientale presso la SCUOLA REGIONALE PER IL RESTAURO Enaip. È titolare della storica azienda di famiglia.

 

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