INSEGUENDO MARC NEWSON
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07/02/2019

Accolto dalle maggiori case d’asta, la sua firma è oggi sinonimo di qualità.

nell’immagine: Lot 13 – Marc Newson, Orgone stretch lounge, 1993 – © Artcurial

Australiano, classe 1963, Marc Newson è una delle firme più in vista del design contemporaneo. O, per meglio dire, una sorta di celebrità del design industriale, come lo etichetta la casa d’aste Sotheby’s in un articolo a lui dedicato.

Forse il suo nome non è noto a tutti, ma Newson vanta collaborazioni con numerosi e prestigiosi marchi, come Flos, Moroso e Cappellini. Suo è l’intervento per la creazione dell’Apple Watch e Louis Vuitton lo ha chiamato per realizzare un set di trolley leggerissimi dai colori pop.

“Tendo a scegliere progetti che hanno a che fare con i miei bisogni o desideri” ha affermato, dichiarando di prestare sempre molta attenzione al punto di vista dei consumatori. Ha prodotto penne, letti a castello, bollitori, telefoni cellulari, ha lavorato per ristoranti e negozi e si è occupato di specchi, rubinetti, sedie e persino vestiti.

Oggetti d’uso quotidiano e di alta qualità, dunque, pensati traendo ispirazione dai più svariati campi: dal design sicuramente, da scuole come il Bauhaus o da personaggi del calibro di Eero Saarinen e Charles Eames, ma anche dal cinema, con i primi film di James Bond e i capolavori di Kubrick, e la pop art inglese.

Newson, si espone Sotheby’s, con la sua estetica di colori decisi, l’organicità del progetto e la vastità dei materiali con cui lavora, potrebbe rappresentare la svolta estetica per l’intero panorama di prodotti che riempiono la nostra quotidianità.

Ma accanto agli oggetti più comuni di cui si è occupato, spiccano progetti del tutto straordinari. Sono quelle opere che passano alle aste di design contemporaneo, quelle che, ingolosendo i collezionisti, raggiungono cifre stellari. Un esempio è la Lockheed Lounge, una chaise- longue rivestita in alluminio realizzata in soli quindici esemplari, uno dei quali nel 2015 da Phillips a Londra è stato aggiudicato per 2,4 milioni di sterline diventando l’opera più cara realizzata da un designer vivente.

Tra i top price, sempre da Phillips, il prototipo del tavolo “Black Hole” ad Hong Kong, nel 2017, ha superato i 200 mila euro. Da Christie’s sono stati spesi oltre 600 mila euro per il guardaroba Pod of drawers nel novembre 2017 e nella stessa vendita più di 200 mila euro per il tavolino Orgone Chop Top.

Con creazioni particolari come queste, in cui la sua firma è palese, è facile arrivare a dire che lo stesso designer è diventato un brand a tutti gli effetti. Un’idea questa che a Newson non piace granché, nonostante riconosca che il design è un veicolo grazie al quale le imprese commerciali riescono a differenziare il proprio prodotto e scegliendo un determinato designer conferiscono ad esso un’aggiunta di qualità. E dove la firma di Newson compare, di certo la qualità non manca.

 

 

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Greta Beretta

di Greta Beretta
greta.beretta@virgilio.it

 

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