Abbattimento dei costi, rapidità d’esecuzione e produzione seriale. Ma questi tappeti possono essere comparati a quelli annodati a mano?
immagini www.daburns.com
Nell’universo dell’offerta merceologica tradizionale e via web possiamo imbatterci in numerose tipologie di tappeti. Chi si avventura nell’acquisto raramente ne valuta le caratteristiche tecniche, orientando la propria scelta su considerazioni prettamente estetiche. Ritengo tuttavia che al fine di investire tempo e denaro sia necessaria maggior trasparenza. Numerose le domande che mi vengono poste sui cosiddetti tappeti “alternativi” ed in particolare quelli taftati. Se il gusto deve essere considerato insindacabile, è utile domandarsi se il parziale abbattimento del costo di acquisto può compensare l’impiego di materiali estranei alla tradizione tessile, una minor durata nel tempo ed una scarsa propensione alla manutenzione, si tratti di semplice lavaggio o riparazione. Il termine taftato deriva dall’aggettivo in lingua inglese tufted (ornato di ciuffi), mentre la tecnica, di origine cinese, con una leggera forzatura può essere considerata “semi manuale”. Il procedimento di realizzazione è stremamente semplice, a cominciare dalla base impiegata per la loro realizzazione, un tessuto di tela, dimensionata e tagliata a piacere. Il disegno viene tracciato sulla tela e suddiviso in porzioni corrispondenti ai singoli colori; successivamente si passa alla vera e propria “taftatura”: i ciuffi del filato dei colori corrispondenti vengono inseriti sul retro della tela per mezzo di una pistola ad aria compressa (tufting gun) e poi assicurati alla tela di supporto con del lattice o della colla naturale (ricordo che, qualora il collante fosse di scarsa qualità, il tappeto emanerà nel tempo uno sgradevole odore). Numerose le combinazioni di materiali impiegati nei tappeti taftati a mano: dalla lana alla seta, dall’acrilico ad altri materiali sintetici. In quanto ai nodi, se ben palesati in quello tradizionale, sarà impossibile distinguerli nei tappeti taftati, semplicemente perché non esistono!
Per ulteriori info www.ilpiccolodpiu.it/il_piccolo/2010/06/tappeti-taftati-a-mano.html#t2hVtuFtq9whxSXz.99
[ap_divider color=”#CCCCCC” style=”solid” thickness=”1px” width=”100%” mar_top=”20px” mar_bot=”20px”]
arch. Jim Lo Coco
Consulente Tecnico del Tribunale di Brescia nel settore tessile è docente di storia e tecnica del tappeto orientale presso la SCUOLA REGIONALE PER IL RESTAURO Enaip. È titolare della storica azienda di famiglia.
Seguici su