MODELLO AMERICANO DENTROCASA GENNAIO 2019
MODELLO AMERICANO DENTROCASA GENNAIO 2019

IL MODELLO AMERICANO

08/01/2019

Dall’Industrial design alla nascita della professione designer

Mentre in Europa si parla di arti applicate, di arti decorative, di arti industriali, è in America che la storia del prodotto industriale ha uno sviluppo più rapido che in ogni altro Paese. Oltreoceano, intorno al 1920, viene coniata l’espressione Industrial design per indicare la rappresentazione di tutti quegli oggetti d’uso che richiedono un’accurata progettazione e negli anni Trenta nasce la professione di designer.

Se l’automobile, gli elettrodomestici, la cucina componibile, le apparecchiature e le macchine elettroniche sono i prodotti più emblematici dell’industria americana, dalla fine della seconda guerra mondiale agli anni settanta, questa sembra dare il meglio di sé nel settore del mobile.

Nel furniture design convergono l’eredità bauhausiana, la lezione di Aalto, i modelli di Le Corbusier ed il suo maggior esponente, Charles Eames, è il primo disegnatore americano di mobili ad imporsi in campo internazionale.

Le aziende che si distinguono per le loro connotazioni formali, simboliche, socioeconomiche e per l’alta qualità della loro produzione sono Herman Miller Furniture Company e la Knoll International. I principali designers di entrambe le ditte provengono da un unico centro didattico, la Cranbrook Academy of Art di Bloomfield Hills (Michigan), e sono George Nelson, Charles Eames, Ray Kaiser, Florence Schust, Eero Saarinen, Harry Bertoia.

Quanto alla componente “progetto” delle due ditte in esame, l’analisi deve partire dal famoso concorso “Organic Design in Home Furnishing”, che fu vinto da Eames e Saarinen: insieme presentavano quattro progetti per sedie e soluzioni per mobili componibili e il modello principale consisteva in una seduta ricavata da una grande scocca formante sedile, schienale e braccioli.

Per la componente “produzione”, riprendendo la già citata poltrona, questo rivoluzionario modello viene realizzato modellando su una forma di ghisa pezzi di impiallacciatura di legno e colla rivestiti con uno strato di schiuma di lattice cementato direttamente sulla scocca con le gambe in legno anziché in alluminio come da prototipo.

La componente “vendita” è influenzata da una forte spinta promozionale dal Museo d’Arte Moderna di New York che, con un accordo con i magazzini Bloomingdale’s, si impegnarono a metter in vendita i mobili premiati. In America lo sviluppo nel settore della costruzione dei grattacieli destinati a uffici, dovuto alla diffusione delle idee di Mies van der Rohe, offrì l’occasione di integrare nell’architettura americana il funzionalismo del Bauhaus.

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Ezio Ramera

 

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