La Francia e il tappeto orientale, un rapporto di particolare enfasi: da un sentimento di ammirazione ad una sorta di emulazione.
In Francia, già dal XIII° secolo numerosi oggetti e tessuti, provenienti dal lontano Oriente, rinnovano stilisticamente palazzi, chiese e cattedrali; dilaga così un’inaspettata passione per tutto ciò che è orientale, che rappresenta la natura ed il mondo vegetale, in una maniera totalmente innovativa. Possiamo tuttavia parlare di una produzione francese di tappeti annodati a mano solo a partire dal 1608, quando, su iniziativa di Enrico IV°, vengono realizzati tappeti dalle generose dimensioni che, adottando l’annodatura del tappeto turco, si ispirano alla decorazione dei classici persiani ed anatolici. Successivamente si affermano
disegni più corrispondenti alla visione francese, con grandi medaglioni e stemmi, composizioni di fiori densamente ammassati, stagliati su un fondo del tappeto scuro, generalmente nero o blu. Nel 1626, alle porte di Parigi, nasce la celebre Manifattura reale di Savonnerie, dal nome della storica fabbrica di sapone all’epoca in abbandono, nella quale vennero installati i primi telai, per la realizzazione di tappeti, secondo la tecnica turca, caratterizzati da tematiche prettamente europee, ricche di greche, fiori e raffigurazioni mitologiche. Ricordiamo la serie di oltre 90 esemplari realizzati per la grande galerie del Louvre.
Verso la metà del 1700, la Francia trova grande soddisfazione nella realizzazione dei cosiddetti tappeti rasati, generalmente definiti Aubusson; la tecnica impiegata è quella del classico arazzo con schema decorativo simmetrico e di stampo floreale, che li rende particolarmente adatti per essere posizionati a pavimento e non a parete. Il tappeto subisce così una vera e propria reinterpretazione stilistica in quanto realizzato per dialogare con tappezzerie, arazzi ed affreschi, nonché con la medesima moda dell’epoca. A distanza di secoli possiamo affermare che i tappeti francesi, seppure stilisticamente pregevoli, non portavano la libertà creativa tipica dei manufatti d’Oriente, carichi di passione, di ingegno e primordiale istinto che, con un briciolo di poesia, potremmo anche considerare annodati per caso. I tappeti fatti in Francia venivano infatti realizzati seguendo scrupolosamente il progetto dell’artista di corte, che si occupava contemporaneamente dei drappi e delle decorazioni alle pareti.
Nell’immagine: Tappeto realizzato dalla manifattura Savonnerie (tra il 1664 e il 1667) per la Galerie d’Apollon al Louvre di Parigi. Courtesy: www.louvre.fr
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Consulente Tecnico del Tribunale di Brescia nel settore tessile è docente di storia e tecnica del tappeto orientale presso la SCUOLA REGIONALE PER IL RESTAURO Enaip. È titolare della storica azienda di famiglia.
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