La maison viennese propone l’opera dell’artista italoamericano accanto a pezzi di altri grandi nomi.
nell’immagine: Vito Acconci, Tavolo alto con tre sedute per il “Murinsel”, Graz, 2002.
Poeta, artista, performer, architetto e designer. Vito Acconci è stato per il mondo dell’arte un personaggio unico e dalle mille sfaccettature. Classe 1940, italoamericano nato nel Bronx, ha esordito negli anni ’60 pubblicando con Bernadette Mayer “0 to 9”, una raccolta di scritti dei più entusiasmanti artisti e scrittori dell’epoca, e successivamente si è avvicinato al mondo dell’arte, della videoarte e della performance, lasciando il segno per l’originalità dei suoi lavori, dichiaratamente provocatori.
L’apertura dell’Acconci Studio, dedicato a progetti di architettura e design risale al 1988. Ed è lì che nasceranno le sue strabilianti architetture di stampo de-costruttivista, tra le quali spicca la più celebre, Mur Island, il ponte a forma di conchiglia che realizzò nel 2003 a Graz, quando la città fu eletta capitale europea della cultura. Nello specifico si tratta di una vera e propria isola artificiale che galleggia nel bel mezzo del fiume Mur. Progettando la struttura, Acconci si premurò di realizzarne anche gli arredi.
Così nasce il tavolino alto accompagnato da tre sedute che la casa d’aste austriaca Dorotheum metterà all’incanto il prossimo 15 marzo a Vienna. “L’arte è diventata un business per pochi, roba da ricchi. Mentre creando nuovi spazi architettonici riesci ad arrivare a tutti” diceva Acconci. Volendo stare al centro di “qualcosa” e non potendo godere di questo privilegio nel mondo dell’arte, si spinse verso l’architettura e il design. E a circa un anno dalla sua prematura scomparsa, Acconci è tra i protagonisti della vendita “Design First” con un particolare elemento di arredo proposto per 15-20 mila euro.
Accanto al grande artista italoamericano la maison viennese proporrà ai buyers un tavolo di Giacomo Manzù datato 1963, pezzo unico in bronzo disegnato per la sua casa di Bergamo. Qui vi è rimasto fino alla vendita di quella casa, per poi essere ereditato dalla nuora dell’artista. Valutato dagli esperti di Dorotheum 220-280 mila euro, il tavolo è stato recentemente esposto al Museo d’Arte Moderna di Bergamo.
Compaiono in catalogo anche gioielli firmati Ettore Sottsass, realizzati dal gioielliere milanese Gian Carlo Montebello (stima: 26-35 mila euro); un servizio da thè e da caffè di Zaha Hadid (stima: 140-180 mila euro); il tavolo da pranzo “Bronze Sniper” di David Adjaje (190-250 mila euro) e un grande specchio di Dagobert Peche (130-180 mila euro).
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di Greta Beretta
greta.beretta@virgilio.it
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