Molti nomi di prestigio tra cui l’immancabile Gio Ponti
nell’immagine: Max Ingrand, “Lampada a sospensione modello 2338”, FontanaArte, Milano 1965 – Stima: 6.000-8.000 euro.; Ico Parisi, “Coppia di poltroncine modello 839” Cassina, Meda 1955 – Stima: 16.000-22.000 euro.
Ricca e variegata. Così si presenta l’asta di Arti Decorative del ’900, Design e Modernariato in calendario i prossimi 19 e 20 giugno a Milano, alla casa d’aste Il Ponte. Una vendita a cui gli esperti lavorano da mesi, che raccoglie le più ambite firme del design italiano con arredi e opere inedite e documentate. Tra gli arredi spiccano i nomi di Ico Parisi, presente in catalogo con due sedute modello “839” realizzate per Cassina a partire dal 1955 (stima: 16-22 mila euro), e Ignazio Gardella, di cui saranno proposte le due celebri poltrone “Digamma” complete di poggiapiedi, prodotte da Gavina dal 1957 e oggi stimate 14-16 mila euro.
All’immancabile Gio Ponti, di cui si offre un’ampia selezione di arredi, oggetti e disegni di provenienza privata, si aggiunge l’ensemble di fantasiosi arredi firmati Piero Portaluppi e datati anni ’20. “Qui il gusto barocchetto – spiegano gli esperti – si unisce alla sensibilità ironica dell’architetto, percorrendo alcuni stilemi del déco internazionale”. Gli appassionati del vetro troveranno ampia soddisfazione grazie alle manifatture muranesi di F.lli Toso, Venini e MVM Cappellin, opere di Tomaso Buzzi, Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi, Vittorio Zecchin e altri ancora.
Tra gli highlights, annuncia la maison, un grande vaso in vetro soffiato a murrine policrome raffiguranti fiori, foglie e racemi su fondo blu opaco, realizzato tra il 1914 e il 1920 e stimato 3-3,5 mila euro. Mentre di Carlo Scarpa si propone un piccolo gruppo di vasi in vetro corroso e un raro esemplare del prezioso decoro affine alla tipologie “fenicio” (manifattura MVM Cappellin, 1929-30), un esemplare bulbiforme, in vetro soffiato, unico per le sue caratteristiche (stima: 10-15 mila euro).
Chi è alla ricerca di un lampadario potrà essere soddisfatto dal monumentale “modello 2196” di Max Ingrand. “Si tratta di un pezzo realizzato da Fontana Arte, costituito da due dischi accoppiati in vetro corroso e valve in cristallo curvo molato grigio” – spiega il dipartimento di Design del Ponte che stima la lampada a sospensione 12-16 mila euro. Porta il marchio di FontanaArte e la firma di Max Ingrand anche il “modello 2338”, un lampadario a gocce valutato 6-8 mila euro. Entrambi i pezzi, insieme ad una scrivania con due cassettiere di Franco Albini, un set di sedie di Ico Parisi e altre lampade di Stilnovo e FontanaArte provengono da un appartamento milanese pubblicato sulla “Rivista dell’arredamento” nel giugno 1966. Oltre all’asta de Il Ponte, gli appassionati dovranno segnare in calendario anche la vendita “Fine design” da Cambi, a Milano, il 21 giugno e le tre aste di Piasa, a Parigi, dedicate rispettivamente al Design europeo, al Design scandinavo e americano e ai vetri del Museo Venini.
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di Greta Beretta
greta.beretta@virgilio.it
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