Un trend positivo che coinvolge a pieno titolo anche le grandi firme del design italiano.
nell’immagine: François-Xavier Lalanne (1927-2008) ‘Mouton de Pierre’, gruppo di 10 esemplari di montoni in pietra epossidica dipinta e patinati in bronzo, 1979 circa, cm 85x35x94 • Carlo Scarpa (1906-1978) Vaso corroso, modello n. 3695, 1936 circa, prodotto da Venini, 35 cm h, firmato Venini Murano.
Estremamente forte. È così che Simon Andrews, specialista del dipartimento di Design da Christie’s, descrive il mercato del design internazionale. L’esperto si basa sull’andamento degli ultimi mesi, scanditi da ottimi risultati e continui record mondiali e conferma il trend positivo delle vendite pubbliche di design. I nomi più richiesti e apprezzati da collezionisti e appassionati continuano ad essere le firme più note del XX° e XXI° secolo – spiega.
Tra questi François e Claude Lalanne punte di diamante, soprattutto in territorio francese, di numerosissime vendite organizzate dalle due major Christie’s e Sotheby’s. La loro produzione, ispirata al mondo della flora e della fauna, attinge dalla tradizione dell’Art Nouveau per dare vita ad oggetti decorativi o elementi d’arredo dallo stile inconfondibile, come i celebri esemplari di pecore, oppure tavoli, sedute e specchi dalle linee sinuose e leggere. Accanto ai Lalanne conserva la sua leadership Diego Giacometti, già protagonista insieme al fratello Alberto, nel 2017, dell’asta da Christie’s intitolata “Les Giacometti d’Hubert de Givenchy”, collezione privata che all’incanto ha generato un fatturato di oltre 32,7 milioni di euro. Anche nel 2018 risultati interessanti: da Sotheby’s infatti una coppia di poltrone in ferro battuto e bronzo patinato, decorate con teste leonine, è stata battuta a 336 mila euro.
Andrews passa poi ad analizzare il design italiano, un settore che viaggia a vele spiegate consolidando un interesse apparentemente inarrestabile che abbraccia nella sua interezza l’evoluzione della creatività italiana nel corso del XX° secolo. Ne è una conferma la vendita della collezione privata di Francesco e Chiara Carraro tenutasi a dicembre da Christie’s dedicata all’arte vetraia italiana.
Tra i top lot, nove pezzi realizzati dall’architetto Carlo Scarpa, tra cui un vaso corroso firmato Venini che, aggiudicato per 162,500 dollari, ha più che triplicato la sua stima iniziale. “I risultati sono stati eccezionali – attesta l’esperto Simon Andrews – tanto da permettere alla maison di posizionarsi in prima linea per quanto riguarda questo mercato”. Non solo Scarpa però. Lo specialista del dipartimento design specifica infatti che Christie’s detiene record d’asta mondiali anche per gli arredi di Carlo Bugatti e proprio da Christie’s è stato battuto il terzo prezzo più alto per Carlo Mollino. Ma qual è il segreto del successo del design italiano?
Andrews risponde: “Il design italiano è caratterizzato da stile e innovazione combinati al fortunato connubio tra produzione industriale e artigianato. Il tutto senza mai abbandonare un forte senso d’identità, rinnovato e reinventato allo scadere di ogni decennio”. Conclude l’esperto: “È grazie a questa combinazione di elementi se i collezionisti sono costantemente attratti dal design made in Italy”. E da italiani, non possiamo che esserne orgogliosi!
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di Greta Beretta
greta.beretta@virgilio.it
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