In mostra a Palazzo Chiablese di Torino 170 opere dell’artista, tra manifesti, disegni e grafiche pubblicitarie.
Nell’immagine: Le revue blanche
L’arte della provocazione. La rappresentazione garbata e poetica degli eccessi di un’epoca. Toulouse-Lautrec è tra le figure più in vista del panorama tardo ottocentesco. Pittore, illustratore e litografo “fotografò” la Parigi del suo tempo raccontandone con straordinaria originalità lo stile e le abitudini. Oggi la sua arte è oggetto di una mostra allestita a Palazzo Chiablese di Torino e visitabile fino al prossimo 5 marzo. 170 le opere in esposizione, tra litografie a colori, manifesti pubblicitari, disegni a matita e a penna, grafiche pubblicitarie e manifesti promozionali, tutti provenienti dalla collezione dell’Herakleidon Museum di Atene.
Al centro dell’attenzione c’è specialmente il quartiere parigino di Montmartre e la sua intensa vita notturna, illustrata cogliendo tanti piccoli istanti di quotidianità. A caratterizzare l’arte di Toulouse-Lautrec è la scelta di soggetti spesso trattati come vere e proprie star e la ricerca espressiva. Malgrado la sua malattia, l’artista, di origini aristocratiche, non ha difficoltà a inserirsi negli eccessi della vita parigina e in poco tempo si guadagna la ribalta. Diviene infatti uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di tutta Parigi ricevendo commissioni per manifesti pubblicitari per numerose rappresentazioni teatrali (spettacoli e balletti) ma anche illustrazioni per prestigiose riviste del tempo, come la satirica Le Rire. Dieci le sezioni nelle quali è suddivisa la mostra. Le prime quattro trattano le Notti parigine, dagli spettacoli del Moulin Rouge a quelli dell’Opéra raffigurati con stilizzazioni dall’impronta fortemente innovativa.
La quinta sezione è dedicata a I Cavalli, grande passione dell’artista, mentre la sesta ha come tema I disegni, sui quali si nota il tratto fresco e incisivo. Le collaborazioni editoriali e Con gli amici intellettuali sono i temi della settima, ottava e nona sezione, mentre la mostra chiude in delicatezza con L’amore è un’altra cosa, ritratti più intimisti di donne sole raffigurate senza il minimo intento caricaturale.
Fino al 5 marzo 2017
museireali.beniculturali.it
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di Stefania Vitale
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