Ripercorriamo insieme all’autrice genesi e significato del suo nuovo romanzo.
Alessandra Ferrari, giornalista, scrittrice, nonché preziosa collaboratrice di questa rivista, compare questo mese su DENTROCASA in una veste inedita, vale a dire come autrice di un accattivante romanzo di intrattenimento con qualche nota noir.
Il titolo del libro, “Uno strano invito”, getta un velo di mistero su una storia orchestrata su una manciata di giorni soltanto in grado di cambiare il corso della vita di tutti i personaggi coinvolti. Sullo sfondo, le tante fragilità umane, ma anche numerosi temi sociali, come le difficili dinamiche famigliari, i rapporti interrotti, le gelosie e i tradimenti.
Tutto trattato con delicatezza e senza alcun approfondimento di natura tecnica, tanto da generare in alcuni casi anche situazioni divertenti e addirittura grottesche. Abbiamo incontrato Alessandra Ferrari per questa breve ma intensa intervista.
La scrittura è stata da sempre una tua fedele compagna di vita. Come sei arrivata all’idea di pubblicare un romanzo?
“Sì, la scrittura è sempre stata parte della mia vita sin da quand’ero bambina. Diari, agende, quaderni, fogli, qualsiasi cosa purché ci si potesse scrivere. L’idea di pubblicare questo romanzo credo sia la conseguenza del desiderio remoto di capire quanto potesse interessare ciò che ho da dire. Quindi, dopo varie titubanze, mi sono decisa ad inviare il manoscritto a un editore ed è piaciuto”.
Quattro aggettivi per descrivere “Uno strano invito”?
“Intrigante, avvincente, emozionante e a tratti anche esilarante”.
C’è qualcosa di autobiografico nel profilo di Asia, la protagonista del libro?
“No, anche se è naturale per chi scrive metterci qualcosa di proprio. Asia è una figura che può rassomigliare a molte donne. È all’apparenza fragile, insicura, penetrata da mille paure, ma anche tenace e determinata, dotata di una forte resilienza”.
A cosa è dovuta la scelta della location?
“L’isola di Loreto è un luogo fantastico per me. L’ho amata dal primo giorno, tanti anni fa, e quando ho immaginato questa storia l’ho ritenuta il luogo ideale per ambientare fatti, personaggi ed emozioni”.
A chi consiglieresti la lettura del tuo libro?
“A tutti quelli che amano le storie appassionanti, suggestive e non banali, e che abbiano un po’ di tempo a disposizione: mi dicono che quando si inizia a leggere il mio libro non ci si riesce più a staccare…”.
Un romanzo non va solo scritto, ma anche promosso con presentazioni, incontri e dibattiti pubblici. Insomma, inizi a osservare il mondo dell’editoria, nel quale lavori da tempo, anche da un’altra prospettiva. Come ti trovi in queste vesti?
“Devo ammettere che non è stato facile. Metterci la faccia e parlare in pubblico, per me che preferisco scrivere, è stato uno scoglio che mi ha tenuta sveglia non poche notti, soprattutto in attesa della prima presentazione, peraltro un successo di pubblico e di consensi. Ora che ho rotto il ghiaccio posso dire che, oltre all’emozione, che resta comunque sempre alta, provo grande gioia nel vedere le persone attente e curiose nei confronti di quello che ho da dire”.
Hai un nuovo romanzo nel cassetto?
“Ovviamente sì. Come potrei vivere senza inventarmi qualcosa che possa entusiasmare me stessa in primis e di conseguenza i miei lettori…”.
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di Stefania Vitale
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