Al MUSE di Trento, una mostra sull’esplorazione dello spazio attraverso il linguaggio dei media.
info: muse.it • fino al 20 luglio 2020
Musa ispiratrice di poeti e scrittori, obiettivo principe degli astronomi di tutti i tempi e oggi persino meta d’eccezione del milionario turismo spaziale. La Luna è e rimane un ineguagliabile oggetto del desiderio che, nel corso dei secoli, l’uomo ha imparato a rendere sempre più “accessibile”.
E, per chi non può permetterselo, resta il fascino di storie e viaggi fantastici, in un mix perfetto di creatività, suggestione e tecnologia. Il 20 luglio 1969, giorno del mitico allunaggio dell’Apollo 11, è celebrato in tutto il mondo come data capace di dare una svolta alla storia e alla scienza. L’uomo per la prima volta mette piede sulla Luna e, dalla Terra, milioni di persone seguono la straordinaria impresa in diretta TV. Il mondo è incollato al piccolo schermo, tra suspense, incredulità e trepidazione. La “conquista” della Luna, il famoso “grande passo per l’umanità” (per dirla con le parole dell’astronauta Neil Armstrong) ha ammaliato da sempre l’immaginario collettivo di persone comuni, ma anche di artisti, registi e autori.
Ecco perché, proprio in questo luglio, si festeggia un cinquantesimo anniversario che coinvolge, in modo diverso, enti, associazioni e collezionisti. Il giorno 20 (data chiaramente non casuale), al MUSE di Trento, si inaugura Cosmo Cartoons, mostra che rivive e analizza l’esplorazione dello spazio come una grande avventura multimediale, grazie ad approfondimenti sul fumetto, il romanzo di fantascienza, il cinema e il videogioco.
Il Museo delle Scienze di Trento, in collaborazione con il Museo del Fumetto e dell’Immagine Animata “WOW” di Milano, dà vita ad un interessante percorso che prevede diverse incursioni a metà strada tra scienza e cultura pop. Disegni e pubblicazioni originali, riproduzioni e ingrandimenti, storie, immagini e documenti: tutti a testimoniare, non senza una punta di ironia, improbabili visioni di scoperte spaziali. Protagonista dell’esposizione è anche il pubblico stesso, chiamato a mettersi in gioco in prima persona attraverso installazioni interattive, postazioni audio, angoli lettura tematici e persino una vera e propria area giochi per tutte le età.
Nella mostra trentina i riflettori sono puntati, naturalmente, sull’allunaggio del 1969, formidabile evento mediatico di portata mondiale, oltre che traguardo storico-scientifico senza precedenti. In Italia, ad esempio, la RAI seguì l’incredibile missione dell’Apollo 11 con una diretta di oltre 25 ore che vide il suo clou nella lenta discesa di Armstrong dalla scaletta del modulo spaziale al suolo lunare. A tale proposito al MUSE vengono riprodotti anche gli ambienti di un tipico soggiorno anni Sessanta, teatro di un’emozione che mette al centro la TV come autentico “focolare” di nuova generazione.
Ma la narrazione di “Cosmo Cartoons” non si ferma alla Luna e, indagando l’intero Sistema Solare, tocca ad esempio il “pianeta rosso” Marte e si spinge alle stelle più lontane, fino alla ricerca di vite aliene. Le variazioni sul tema sono numerosissime: da pellicole cinematografiche e disegni animati, come “Star Trek”, “Alien”, “Spazio 1999” e “Capitan Harlock”, a grafiche di riviste e copertine, ma anche illustrazioni e storie di fantascienza per i più giovani, dal Corriere dei Piccoli a Topolino, e pure qualche contributo dell’arte orientale.
La visita verte anche sui protagonisti umani e meccanici, quindi gli astronauti, le astronavi, le strumentazioni dell’esplorazione spaziale e, per i più intraprendenti, c’è pure la possibilità di pilotare due modelli di rover su un terreno lunare e marziano. Il countdown è iniziato dunque… E per chi all’allunaggio proprio non vuole credere, resta comunque l’idea di una favola meravigliosa.
nell’immagine di copertina: Charlie Brown e Linus riflettono davanti alla Luna, che nell’immaginario di Charles Schulz rappresenta un elemento di forte richiamo emotivo. • Torneremo sulla Luna? Il concept di una futura missione NASA, che prevede di utilizzare risorse lunari (come il ghiaccio) per il sostentamento degli astronauti.
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di Stefania Vitale
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