A confronto con un artista che ama vivere le emozioni della propria esperienza e condividere il proprio vissuto.
nell’immagine: Gold and silver collection 2012
Intervisto Giampietro Cacciamali, artista di Bagnolo Mella Bs, sul pianerottolo delle scale del suo studio, stracolmo di opere e diventato oramai troppo piccolo per approfondire la dinamica del suo lavoro degli ultimi anni.
Cofondatore della CO.ART.CO, Collezione d’arte Contemporanea di Bagnolo Mella, si racconta al nostro mensile attraverso poche ma intense battute.
Come mai hai scelto le farfalle come simbolo iconografico del tuo percorso artistico?
“Semplicemente perché sono creature libere che io non ho mai voluto collocare negli appositi espositori come fanno i collezionisti tradizionali. Preferisco invece posizionarle sulle superfici delle mie opere come parte essenziale del pattern pittorico: qui hanno l’opportunità di prendere il volo in qualsivoglia momento. Il loro movimento, dato dalla diversa collocazione spaziale di ciascun insetto, si organizza in una danza che si dispiega e va ad accompagnate l’insorgere e il manifestarsi delle nostre emozioni. Come dice il poeta Rabrindanatath Tagore, “la farfalla non conta gli anni ma gli istanti e per questo il suo breve tempo le basta”. Tutto qui”.
Ti conosco da tempo e so che vivi l’arte in modo pieno, quasi come fosse una missione… “Per me è la consapevolezza di esistere… Una necessità quotidiana nella quale posso ritrovare la magia del fare e sorprendermi poi del risultato finale. Proprio come i bambini che vedono per la prima volta un gioco nuovo e lo usano come mezzo per comunicare le proprie emozioni”.
Si può affermare che appartieni ad un’area concettuale o ti dissoci? “Seguo un pensiero concettuale legato alla materia, sicuramente. Le mie opere non sono solo moduli tridimensionali dipinti, ma racchiudono in sé la mia storia, le mie esperienze e quelle degli altri che universalmente parlano al mondo intero in un unico linguaggio, quello dell’arte.
Utilizzando materiali di recupero, come la mia cucina dismessa o la mia prima camera, non voglio seguire un obiettivo ecologico, bensì dare a questi materiali una nuova vita in un nuovo contesto e, con un pizzico di presunzione, entrare in casa degli altri con il mio vissuto e dividerlo con loro. È un’esigenza mia, la ricerca di un rapporto stretto con chi apprezza il mio lavoro” conclude Giampietro Cacciamali.
tel 347 4627366
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di Gianbattista Bonazzoli
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