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Fernando Botero al lavoro nel suo studio privato. Foto archivio Comune di Pietrasanta

FERNANDO BOTERO: LA DELICATA SENSUALITA’ DELLE FORME

29/09/2023

Il tributo di DENTROCASA, in collaborazione col comune di Pietrasanta, al grande artista colombiano scomparso lo scorso settembre

Fernando Botero e la sua arte. Le forme “proverbialmente” voluminose, i profili morbidi delle sue figure e la poesia che esse sprigionano regalando ai suoi tratti una riconoscibilità assoluta. Forme che esprimono sensualità, l’elemento che più di ogni altro l’artista colombiano ha sempre inseguito nelle sue creazioni. Forme di un’abbondanza che non è mai imponenza. Di una grandezza che non snatura una dolcezza congenita.

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Statua di Fernando Botero all'esterno del Palazzo delle Belle Arti, Città del Messico

Fernando Botero è scomparso lo scorso 15 settembre all’età di 91 anni, a poco più di 4 mesi dalla morte della moglie, Sophia Vari. La famiglia ha espresso la volontà di seppellirlo a Pietrasanta, città con la quale aveva instaurato un legame speciale. “Se Pietrasanta, oggi, è quella culla d’arte e artigianalità che tutti, nel mondo, conoscono e apprezzano, è grazie all’amore di grandi personalità come Fernando Botero” dichiara il sindaco Alberto Stefano Giovannetti che continua: “Botero si era innamorato di Pietrasanta e, grazie a questa sua passione, la nostra città è cresciuta, in cultura e prestigio: ha dato tantissimo alla nostra terra, alle botteghe artigiane e sono certo che il ricordo e la gratitudine di questa comunità resteranno, immutate e imperiture, negli anni a venire”.

Insignito della cittadinanza onoraria nel 2001, a Pietrasanta Botero visse con continuità dal 1983: non solo realizzò numerose opere nelle fonderie artistiche (Mariani, Versiliese, Del Chiaro, L’Arte, Da Prato, Tesconi, Navari) e nei laboratori (Cervietti, Giuseppe Giannoni, Roberta Giovannini, Scultori Associati) ma acquistò anche casa, sotto la Rocca.

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"La grassa Gertrude", Fernando Botero, Cartagena de Indias, Colombia

Le sue abitudini erano ben conosciute in città: al mare in scooter rosso, l’aperitivo nei locali in piazza Duomo, la frequentazione dei ristoranti in centro storico. Pietrasanta è disseminata delle sue creazioni: “Il suo “Guerriero”, in piazza Matteotti – ricorda il sindaco – è stata una delle prime donazioni fatte da un artista alla città: anche in questo, Botero è stato un pioniere”. Portano la sua firma anche i due grandi affreschi all’interno della Chiesa della Misericordia (1993) e i modelli in gesso donati al Museo dei Bozzetti (“Adamo”, “Donna con un ombrello” ed “Eva”); in occasione del suo 80° compleanno, nel 2012, in città fu allestita una grande mostra con oltre 70 opere esposte fra complesso di Sant’Agostino e piazza Duomo. Nel 2020, infine, Botero aveva donato un dipinto al Comune per l’asta benefica internazionale battuta con Sothesby’s a sostegno dell’ospedale Versilia, durante l’emergenza sanitaria.

Del legame speciale con Pietrasanta ha un ricordo vivo anche la vice sindaco Francesca Bresciani: “La morte di Fernando Botero ha sconvolto l’intera comunità perché il grande artista è stato realmente uno di noi: per i cittadini di Pietrasanta era “normale” incontrarlo e ha anche iniziato molti giovani alla pratica artistica. Godere della sua grandezza come personalità internazionale è sempre stato per tutti un grande privilegio. L’approccio di Botero con Pietrasanta è stato quindi quello di un maestro di vita, oltre che di arte. Grazie anche alla sua presenza e alle sue tante opere sparse lungo il territorio, la città oggi si fregia del titolo di “Piccola Atene”. Rimaniamo pertanto a fianco della famiglia e, nel pieno rispetto della volontà dei parenti, esprimiamo la nostra disponibilità ad organizzare iniziative o tributi in memoria del maestro”.

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Piazza Duomo, a Pietrasanta, con un'esposizione delle opere di Botero. Foto archivio Comune di Pietrasanta

NOTE BIOGRAFICHE

Fernando Botero nasce a Medellin nel 1932.

Frequenta prima il liceo e poi l’Istituto di Belle Arti di Medellin. A 16 anni espone per la prima volta le sue opere (1948) e collabora al giornale “El Colombiano”, disegnandone le illustrazioni.
È del 1951 la prima personale, alla Galleria Leo Matiz di Bogotà, dove si trasferisce nel 1952 per frequentarne l’ambiente culturale (Rivera, Siqueiros, Orozco) e dove vince il “secondo premio” al IX Salone degli Artisti Colombiani. Con il denaro della vincita si reca in Europa e frequenta prima l’Accademia Reale di San Fernando a Madrid (1952) e poi l’Accademia di San Marco a Firenze (1953). Nel 1955 torna in Colombia, ma subito si trasferisce in Messico. Nel 1957 si sposta a Washington, dove nel 1958 le opere esposte alla Gres Gallery vengono vendute tutte il giorno stesso dell’inaugurazione e a soli 26 anni ottiene la cattedra di pittura all’Accademia d’Arte di Bogotá.
Nel 1959 vince il “Premio Guggenheim International” e partecipa alla V Biennale di São Paulo. Nominato rappresentante della Colombia alla II Biennale del Messico viene osteggiato ed aspramente criticato. Si trasferisce a New York. Presenta le sue opere in sedi prestigiose e nel 1966 si tiene la sua prima grande personale europea alla Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden, Germania, dove nel 1970 apre una grande mostra itinerante. Divide la sua vita fra New York, Bogotà e l’Europa; nel 1973 si trasferisce a Parigi dove inizia a realizzare le sue prime sculture e presenta la sua prima personale in Italia presso la Galleria Marlborough a Roma.
Oltre che in importanti gallerie d’arte internazionali, presenta le sue opere di pittura e scultura in tutti i più importanti musei. Ha ottenuto molti riconoscimenti e alcune sue opere sono conservate nelle collezioni pubbliche dei musei di tutto il mondo.

Muore il 15 settembre 2023. Sabato 7 Ottobre a Pietrasanta si svolgerà una celebrazione commemorativa in onore dell’artista.

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Rita Baiguera

Co-Direttore

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