Ridare vita ad un maso nel cuore delle Dolomiti del Brenta. Il progetto di Antonio Andrulli e Luca Faletti
Un processo creativo orientato alla trasformazione di un maso è quello presentato da Antonio Andrulli e Luca Faletti, due studenti della Libera Accademia di Belle Arti di Brescia del corso di Architettura degli Interni e Design della Decorazione. Il lavoro arriva al completamento del loro percorso formativo, supervisionato dall’arch. Cinzia Maggi, relatrice di tesi, e da Camilla Rossi, coordinatrice del corso di Laurea Accademica.





Il progetto consiste in un intervento di retrofit con l’obiettivo di donare una seconda vita, una nuova funzione e una nuova identità ad un maso quasi dimenticato, prossimo all’abbandono, adagiato nel cuore delle Dolomiti del Brenta. Il tutto sviluppato nel rispetto verso l’identità storica e culturale dell’edificio esistente.
Il progetto mira a valorizzare le abitazioni montane, trasformandole in spazi accoglienti e funzionali, con l’intento di contrastare lo spopolamento delle montagne e dei borghi, salvaguardando il loro patrimonio culturale e paesaggistico.

Il risultato della progettazione è un maso dalla doppia funzione: al piano terra, si accede al cuore dello studio di progettazione, un ambiente concepito sulla modularità e sulla flessibilità degli spazi, attraverso l’impiego di arredi e sistemi scorrevoli. L’arredamento è stato pensato su misura, per integrarsi perfettamente con l’edificio ed esaltare l’anima rurale della struttura.
Il secondo ingresso posto al primo piano consente di accedere all’abitazione privata dell’edificio. Qui si ritrovano gli elementi dell’architettura originale, come le travi in legno e la muratura massiccia in pietra, arricchita da grandi finestre che offrono inquadrature sul paesaggio montano, trasformandolo in un’opera d’arte che entra a far parte dell’abitazione.
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