Rieducare all’estetica e al bello
C’era una volta, a Brescia, in un vicolo privato un piccolo gioiello per spiriti liberi e streetwear addict, quando ancora non si parlava di hype.
In quello che era il magazzino di una sartoria la young community trovava le tendenze dei marchi internazionali di moda più all’avanguardia: Stone Soup. Il Covid ha fatto la sua parte, portando un break di alcuni anni.


Smettere di sognare il bello è difficile e così Valerio Ghisi ricomincia la sua storia e Stone Soup rinasce. Sempre a Brescia, in San Martino della Battaglia (5/a), con una nuova maturità e con la consapevolezza che ora quella young community è cresciuta, acquisendo maggiore coscienza culturale, stilistica e anche economica.
Entrare in Stone Soup significa? Moda. Brand di ricerca pura che curo personalmente per una audience particolarmente attenta alle nuove proposte e non globalizzate. Design. In exhibit temporanea ogni due mesi, è in collaborazione con SEM con una dedica Hannes Peer, con i suoi pezzi più iconici come “Nuvola”. Arte. Minini ha approntato una temporary exhibit di dodici artisti contemporanei della sua collezione personale, da Beecroft a De Andrea a Mendoza.
di Maria-Cristina Abiati Lani
L’articolo continua su DENTROCASA in edicola e online.



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