Risanare un edificio per preservare il benessere
Come e quanto ci influenza l’edificio in cui viviamo o lavoriamo? Più di quanto possiamo pensare. La casa o l’ufficio possono infatti contribuire a renderci più felici, appagati e addirittura meno stressati.
Sappiamo dalle ricerche che alcuni ambienti favoriscono idee più creative: per esempio le stanze con i soffitti più alti. O che la vista della natura migliora il decorso post-operatorio dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici. Ma cosa succede quando ci troviamo a frequentare edifici poco salubri che in fase di progettazione non sono stati adeguati agli standard per la salute e per il benessere?
La Sindrome dell’edificio malato (Sick Building Syndrome – SBS) indica un quadro sintomatologico ben definito: si manifesta in occupanti di edifici dotati di impianti di ventilazione meccanica e di condizionamento d’aria globale e adibiti a uffici, scuole, ospedali, case per anziani, abitazioni civili.
Le manifestazioni cliniche della SBS sono aspecifiche: insorgono dopo alcune ore di permanenza e si risolvono in genere rapidamente, nel corso di qualche ora o di qualche giorno (nel caso dei sintomi cutanei) dopo l’uscita dall’edificio.
Sebbene i sintomi siano di modesta entità, i casi di SBS in ambienti lavorativi possono avere un costo più elevato di prognosi peggiori, a causa del calo della produttività.
I sintomi più diffusi possono essere: mal di testa, affaticamento, difficoltà di concentrazione, irritazioni alle mucose. Mentre le cause possono essere diverse come inquinamento indoor in correlazione con condizione microclimatiche interne, illuminazione e rumore.
Numerosi studi, inoltre, correlano la patologia con le condizioni psicologiche individuali, come stress, scarsa soddisfazione lavorativa. I dati ufficiali dell’OMS indicano che circa il 20% della popolazione occidentale è colpita dalla tale sindrome e anche numerosi studi americani riportano dati in tal senso.
Il National Institute of Occupational Safety and Health ha rilevato come il 50% di assenze per malattia fosse dovuto proprio alla qualità dell’aria nell’edificio. Questo, ha portato ad ovvie e significative ripercussioni sul piano dei costi sociali e sul benessere psicologico delle persone.
Gli edifici sostenibili, luminosi, in armonia con l’ambiente circostante e con modelli innovativi di verde e di ventilazione ci fanno bene.L’edificio malato può stancare e scaricare. Polvere e allergeni dovuti alla ventilazione limitata, odori, mancanza di finestre, presenza di materiali sintetici, scarsa illuminazione, rumori invadenti… questi sono tutti elementi negativi per la nostra salute e il nostro benessere psicofisico.
Se risaniamo gli ambienti facciamo stare bene noi stessi e la nostra salute fisica e mentale.
Dott.ssa Fabiana Faustini
Psicologa e psicoterapeuta
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