I passaggi d’aria: ecco come migliorare il comfort, abbattere le spese e salvaguardare la durata di una struttura
Il detto “i muri respirano” l’abbiamo sentito tutti, ma è vero?
Gli spifferi d’aria sono salutari per una casa?
Bene, cominciamo dal primo quesito, che è presto smentito: dai muri passano alcuni grammi di vapore per ogni metro quadrato l’anno.
Tenendo conto che nelle attività domestiche produciamo 15 litri di vapore acqueo al giorno, è impossibile che i muri lascino passare tutto quel vapore nell’arco della giornata.
L’unico modo per far “uscire” il vapore è quello di cambiare l’aria:
aprire contemporaneamente tutte le finestre per 5-10 minuti, ma non oltre, altrimenti i muri si raffreddano ed aumentano i costi del riscaldamento.
In alternativa, ci si deve affidare ad un impianto di ricambio d’aria controllato.
Per quanto riguarda gli spifferi, essi hanno contribuito e contribuiscono al ricambio d’aria nelle case con serramenti di vecchia generazione.
Ma contribuiscono anche a rendere l’abitazione poco confortevole, oltre che far aumentare i costi di riscaldamento.
Perché parliamo di “tenuta all’aria” degli edifici?
La tenuta all’aria è fondamentale per una buona efficienza, un elevato comfort ed una lunga durata dei componenti dell’edificio.
In una casa attuale tutti i componenti hanno elevatissime prestazioni e vanno assemblati correttamente.
Facciamo un esempio con i serramenti: finestre, porte finestre e portoncini hanno raggiunto qualità di isolamento termico ed acustico inimmaginabili fino a 15 anni fa.
Le loro prestazioni sono date da materiali composti di vario tipo e dotati di guarnizioni molto efficaci.
Detto così sembrerebbe tutto risolto.
In realtà, tutta questa tecnologia può essere messa in difficoltà dalla posa non corretta, ad esempio del falso telaio ( il collegamento tra muro e serramento).
La mancata sigillatura consente all’aria di passare e aumentare il costo del riscaldamento e raffrescamento, oltre che creare condensa, che può deteriorare serramento e muratura.
Altri problemi possono essere causati dal passaggio d’aria nell’impianto elettrico o nei muri che non vengono intonacati perché successivamente coperti con contropareti ed altri casi ancora.
Come affrontare il tema? Deve essere fatto un progetto specifico dello strato di tenuta all’aria.
Per gli edifici costruiti con tecnica tradizionale, con murature e soffitti intonacati, il progetto si concentrerà nella connessione dei serramenti al muro e nei passaggi impiantistici.
Gli edifici a secco, ad esempio un edificio in legno, ma anche quelli tradizionali con la sola copertura in legno, devono prevedere un apposito strato composto di solito da teli di tenuta all’aria.
Come avrete intuito, la tenuta all’aria non è solo un modo per migliorare il comfort e ridurre la spesa per riscaldamento e raffrescamento.
È anche un modo per aumentare la durata dell’edificio.
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Andrea Pietro Capuzzi
Ingegnere
Consulente Casa Clima
info@studiocapuzzi.it
studiocapuzzi.it
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