MODIGLIANI gennaio 2014
MODIGLIANI gennaio 2014

MODIGLIANI, TORMENTO E INCANTO

07/01/2014

Dalla collezione Netter opere dell’artista. I suoi trascorsi a Parigi, gli eccessi e la portata rivoluzionaria della sua pittura.

nell’immagine: Ritratto di ragazza dai capelli rossi (Jeanne Hébuterne) 1918.

Inizi ’900. Una Parigi fervida di spunti, tra input urbani e variegate personalità del mondo dell’arte. Sono gli anni d’oro di Montparnasse, degli accesissimi confronti nei caffè e della conseguente nascita di alcuni fra gli artisti più amati e di maggiorrilievo della scena mondiale. Nemmeno Amedeo Modigliani rimane estraneo al fascino della capitale francese e, sbarcato nel 1906, sente che Parigi è il posto dove può “salvare il suo sogno”. Il legame tra l’artista di origini livornesi e la città si fa dunque inscindibile, tattile. Oggi i frutti di questo rapporto sono oggetto di una ricca mostra dal tema “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter” allestita a Palazzo Cipolla di Roma e visitabile fino al 6 aprile 2014. Immediatamente percepibile nell’esposizione come il fuoco sacro dell’arte sia il comune denominatore che associa pittori, letterati, intellettuali e perfino rifugiati politici nella Parigi del tempo. Gli incontri e spesso gli scontri portano alla convinzione che qualcosa nel mondo dell’arte stia cambiando e i canoni estetici vadano “rivisti”. Modigliani in particolare è espressione di un tormento interiore che genera opere non necessariamente riconducibili alle sue origini, ai suoi luoghi e alla sua cultura. Il soggetto ritratto così non ha appartenenza ma parla un linguaggio universale, che tocca tutti gli uomini. Inconfondibili poi i suoi tratti distintivi, come l’ovale dei volti stilizzati e allungati, l’espressione viva ma rassegnata dei soggetti e il disegno estremamente scarno. La mostra romana è focalizzata sulle opere provenienti dalla collezione di Jonas Netter, estimatore e sostenitore dell’artista italiano ma anche di altri a lui vicini. Spicca tra i nomi la figura di Chaïm Soutine con i suoi ritratti “inquieti” nelle sagome deformate. E per far calare il visitatore nel vivo dell’atmosfera parigina del tempo, all’ingresso della mostra è ospitata la ricostruzione di un tipico café francese.

Fino al 6 aprile 2014 – arthemisia.it

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di Stefania Vitale

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