IL CERCHIO DI IAIA, SORTILEGI CI CARTA

09/10/2018

Le lampade di Giovanna Parolini, pezzi unici interamente realizzati a mano

 

In una ideale seconda vita la carta dei quotidiani, ma anche quella destinata al macero diventano… luce. Questo grazie alla creatività di Giovanna Parolini, originaria di Remedello (Bs) che ha dato vita ad una serie di modelli esclusivi di lampade da interni ed esterni realizzate interamente a mano utilizzando carta ormai in disuso.

Il risultato è carico di suggestione con creazioni utilizzabili tanto in ambienti classici, tanto in scenari più moderni e attuali, tutte personalizzabili e adattabili nelle misure e nella forma. Il lavoro che c’è dietro non è immediatamente percepibile, eppure il tempo, la passione e la cura sono ai massimi livelli: “Si tratta di un’opera “certosina” – spiega Giovanna Parolini – che presuppone impegno e attenzione: tutto parte da un numero infinito di strisce di carta avvolte su se stesse chiuse da un puntino di colla.

È un’attività che mi appassiona molto, iniziata un po’ per caso un paio di anni fa, ma che già mi ha regalato diverse soddisfazioni”. Queste creazioni oggi hanno un marchio, un brevetto per modello ornamentale e un nome: “Il cerchio di Iaia”. “Sì, il cerchio è il simbolo del riciclo e Iaia è semplicemente il nome con cui mi hanno sempre chiamata i miei nipoti” precisa l’artista.

Diverse le partecipazioni e i riconoscimenti di prestigio già ottenuti, come il terzo posto all’Inventor show di Padova, l’invito alla trasmissione TV “I fatti vostri”, il premio Confartigianato al concorso Fidapa categoria “Idea imprenditoriale” di La Spezia e il workshop di Greenpeace a Roma.

Forme e colori della lampade sono, come detto, interamente personalizzabili. “Prediligo le tinte naturali come il caffè e lo zafferano per i quali utilizzo l’aerografo – spiega Giovanna Parolini –. Per forma e dimensioni della lampada posso venire incontro a qualsiasi richiesta.

Procedo sistemando le cannucce di carta a spirale. Le lampade poi possono essere finite a punta con piramide, oppure con chiusura a disegni intagliati che vanno a riflettersi sul soffitto. Nei miei progetti futuri c’è il desiderio di dar vita a realizzazioni sempre più grandi collocabili in ambienti anche di rappresentanza per soluzioni comunque di grande atmosfera.

Nutro inoltre la speranza di trasformare quella che è nata come una sfida in un’attività sempre più ampia creando magari occasioni di collaborazione anche per altri. Il tutto rimanendo in un contesto di totale ecosostenibilità” conclude Giovanna Parolini.

PH LEONE RECH DALDOSSO

 

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di Stefania Vitale

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