La ricerca introspettiva sul volto femminile dell’artista di origini bresciane
nell’immagine: Teneramente; Colpo d’occhio; Strapazzami.
Siamo seduti intorno ad un piccolo tavolo, nel suo studio di Rezzato (Bs), stracolmo di colori e pennelli. Severino Del Bono, originario di Nuvolera (Bs), è un artista dichiaratamente figurativo che orienta la sua opera sul volto femminile e sulla ricerca introspettiva. Quali artisti hanno influenzato il tuo modo di agire?
“Il mio stile rientra nell’ambito della pittura classica; affidandomi ad un’accurata ricerca tecnica mi dedico all’indagine dell’intensità del volto. Mi sono ispirato allo studio della luce del Caravaggio ed all’espressività di Francis Bacon: entrambi hanno saputo cogliere e tradurre in immagine la complessità dell’animo umano”.
I tuoi ritratti, tutti al femminile e con gli occhi bendati, sembra lascino sempre trasparire un mondo interiore…
“Attraverso i visi con lo sguardo celato cerco di catturare la profondità del soggetto e ciò che in quel momento vuole trasmettere. Dipingendo racconto anche me stesso scegliendo ciò che più mi attrae, vale a dire il carattere imperfetto delle mie donne; inconsciamente cerco volti opposti al mio sentire: mi piace l’eleganza del viso femminile, la compostezza dell’espressione, la smorfia o la meraviglia”.
Come nasce la necessità di nascondere lo sguardo?
“Le mie fanciulle con gli occhi chiusi, nascosti spesso da oggetti di uso quotidiano, rappresentano il mio tentativo di sfuggire alla realtà per cercare dentro di me uno spazio di silenziosa introspezione, qualcosa che si avvicini il più possibile all’anima”.
Come inizia la tua esperienza artistica?
“Mi sono dedicato all’arte partendo dal mondo dei colori. Aiutavo infatti mio fratello maggiore, anch’egli pittore, ma affetto da una forma di daltonismo, nella scelta dei colori per le sue tele. Per me la pittura rappresenta e ha sempre rappresentato un universo fantastico, sognante”.
Come vivi il rapporto tra artista e galleria?
“Dal 2009 collaboro costantemente con Vecchiato Art Galleries di Padova e a Brescia dal 2012 con Colossi Arte Contemporanea. Negli anni inoltre ho esposto in Olanda e recentemente a Londra. Credo che per un artista sia fondamentale la collaborazione con una galleria perché consente di misurarsi con i colleghi e con il mercato, ampliando il raggio di azione e di comunicazione. Improvvisamente ti accorgi di non dipingere più per te stesso e che il tuo lavoro ha uno scopo che prima intravedevi soltanto”.
Progetti attuali e futuri?
“Per l’Arma dei Carabinieri ho realizzato l’opera “Benemerita” con lo scopo di effettuare una racconta fondi per l’Associazione Orfani dell’Arma attraverso l’acquisto di una stampa raffigurante l’opera. Lo scorso aprile ho esposto alla Sorrento Young Art, curatori Paolo Feroce e Rossella Savarese, nella cornice di Villa Fiorentino a Sorrento”.
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di Gianbattista Bonazzoli
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