L’ispirazione? Semplicemente il mondo contemporaneo
nell’immagine: Good and beautiful, 2019 digitale, acrilico • The guest 2019 digitale, acrilico.
Azadeh Ardalan, artista iraniana, è un universo tutto da scoprire. E proviamo a farlo attraverso questa breve intervista.
Le tue opere mi fanno pensare all’Espressionismo tedesco, da Kirchner a Nolde, fino ai più contemporanei Fetting o Middendorf, ma preferisco non farti domande specifiche.
Lascerò che sia tu a parlarmene chiedendoci anche di darci la chiave per entrare nel tuo mondo e conoscere meglio te e il tuo immaginario.
“Sono nata in Iran nel 1983 e da sempre ho nutrito interesse per la pittura, cominciando a dipingere dall’età adolescenziale, durante la quale ho vissuto moltissime esperienze che mi hanno aiutato nella mia ricerca artistica. Fin da piccola ho cominciato ad imparare diverse lingue straniere attraverso le quali ho conosciuto la letteratura e il cinema di diversi Paesi. Affrontare molteplici realtà attraverso le lingue ha ampliato la mia visione dell’arte… Allo stesso modo la provenienza da una famiglia di artisti mi ha permesso di crescere ad intimo contatto con l’arte”.
• Qual è la tua principale fonte di ispirazione?
“Fin dall’inizio la mia vera scuola è il mondo contemporaneo, da dove colgo ispirazione e stimoli per dipingere. Ho scelto di proseguire gli studi all’Università di Lingue e Letterature di Bologna, quindi mi sono trasferita dall’Iran in Italia.
Penso che ci siano tante somiglianze fra la lingua e la pittura: entrambe mi hanno fatto entrare in un mondo infinito, privo di confini, dove riesco a muovermi liberamente senza dover chiedere né sottostare a regole precise.
La mia pittura negli ultimi anni ha subìto tanti cambiamenti e mi ha fatto molto maturare, quindi ora posso realizzare meglio il mio immaginario, i miei sogni, le mie visioni, le mie esperienze e andare oltre”.
• I tuoi colori mi hanno affascinato fin da subito…
“L’aspetto esteriore di un’opera è molto importante per me e i colori sono un elemento fondamentale del mio lavoro, sia sul piano estetico sia su quello immaginario e personale. Nel mio lavoro coesistono composizione e colore: sono elementi ugualmente importanti e potenti attraverso i quali arrivo alla massima espressione della mia ricerca. Tengo sempre gli occhi aperti sul contemporaneo poiché gli stimoli possono diventare input per la realizzazione delle mie opere.
Questo atteggiamento mi permette di crescere e maturare costantemente come persona e come artista. A volte il colore è insufficiente a descrivere l’energia interiore ed entrano così particolari della mia vita vissuta e intima che mi guidano tra le incertezze di ogni giorno trovando espressione sulla tela.
Negli ultimi anni ho sviluppato un tema che si concentra sulle figure umane a ricordare immagini già viste, ma che io vedo per la prima volta. Sono figure sedute, che mangiano, pensano e fanno attività, come in un set di teatro o di cinema, e raccontano una storia, forse la mia”.
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di Gianbattista Bonazzoli
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