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Biancaneve #2, Milano, 2001, Editoriale Io Donna

NEL MONDO VISIONARIO DI MARIA VITTORIA BACKHAUS

18/05/2023

Al Castello di Casale Monferrato, una grande antologica rivive la carriera della grande fotografa Maria Vittoria Backhaus fino alle opere più recenti. 

Sono immagini ma sembrano racconti. Frammenti di storie visionarie ospitate in set eterogenei quanto bizzarri. Come mondi capovolti che muovono dal quotidiano traducendolo in ipotesi improbabili e affascinanti al tempo stesso.

È l’universo straordinario di Maria Vittoria Backhaus, fra le più grandi esponenti della fotografia contemporanea. Unica, controcorrente, semplicemente “esplosiva”.

A rendere omaggio alla sua lunga e prestigiosa carriera è oggi il Castello di Casale Monferrato che, per la prima stagione del Middle MonFest, all’interno delle Sale Chagall, ospita la mostra dal tema “Maria Vittoria Backhaus. I miei racconti di fotografia oltre la moda” visitabile fino all’11 giugno.

Un percorso avvincente, curato da Luciano Bobba e Angelo Ferrillo con la direzione artistica di Mariateresa Cerretelli, a valorizzare l’iter della fotografa milanese, dagli esordi negli anni Settanta fino ai nostri giorni.

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Rossa, Polaroid 809, Editoriale Io Donna, Milano, 1997

Spaziando nella moda, nel design e nella ritrattistica, si riscopre la sorprendente versatilità dell’autrice, attraverso un’inedita rilettura del suo archivio sterminato.   

Il percorso di Maria Vittoria Backhaus trae origine dalla passione per il teatro, da quegli studi giovanili di Scenografia che ancora oggi sembrano segnare le sue produzioni: chiara infatti la ricerca di ambientazioni originali, d’impatto, nelle quali impera comunque sempre il legame con l’attualità.  

Maria Vittoria Backhaus è una fotografa-artista profondamente calata nel suo tempo e che quindi al presente ha voluto in qualche modo dare voce di continuo, magari relegando apparentemente in secondo piano il soggetto della foto, in nome di un taglio del tutto personale.

Studiosa, oltre che appassionata, si è prodigata con ogni genere di macchina fotografica (che ancora oggi conserva e “venera”) e con ogni tipo di formato, superando alla grande anche lo scotto dell’approdo al digitale.

Grazie alla sua grande curiosità ne ha anzi apprezzato presto le potenzialità traducendolo in una nuova, enorme, risorsa a sua disposizione.  

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Pullmann, Editoriale Io Donna, Milano, 2000.

Il vero grande amore di Maria Vittoria Backhaus è stato il reportage, di cui, come donna, è stata eccezionale pioniera e per questo di fatto penalizzata rispetto ai colleghi maschi.

Ma la sua voglia di sperimentare, il tanto carisma e lo spirito ribelle hanno comunque alimentato la sua immensa passione per la fotografia facendole incontrare di volta in volta nuovi mondi e operando quindi a lungo anche in studio, specie nel settore delle riviste specializzate.

Sì perché, al di là dello strumento utilizzato e sviscerato in ogni sua funzione possibile, a Maria Vittoria Backhaus è sempre importato soprattutto il racconto.

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In the mood #1, Milano, 2001, Editoriale Io Donna.

La mera documentazione non le appartiene proprio, facendo prevalere invece la capacità di rivisitare a suo modo la “verità” conferendole un filtro creativo e mai banale.

E lo scollamento con la realtà è a dire il vero solo apparente, perché il suo vagheggiare immaginifico torna puntualmente alla quotidianità che conosce, studia ed esplora in tutte le sue forme.  

Maria Vittoria Backhaus ama costruire un mondo surreale intorno al proprio soggetto, circondandolo di elementi inconsueti, immaginando caleidoscopici sfondi, giocando con luci e contrasti cromatici.

La scena risulta trasfigurata in nome di una trama che è, al contempo, libera interpretazione e sfida del linguaggio fotografico, facendo leva sulle sue tante frontiere ancora inesplorate. E sempre dispensando suggestioni fuori dalle righe.

Fino all’11 giugno 2023
www.comune.casale-monferrato.al.it   

Picture of Stefania Vitale

Stefania Vitale

Caporedattrice

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