Nella cinquecentesca villa mantovana opere del genio spagnolo nel segno della “metamorfosi” personale e artistica
Pablo Picasso ha maturato in carriera un rapporto lungo e profondo con l’antichità, trovando in certi archetipi la “musa” ideale per lo sviluppo di un genio artistico in costante evoluzione.
Da qui l’idea della mostra dal tema “Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza”, a cura di Annie Cohen-Solal e allestita nella prestigiosa villa cinquecentesca mantovana, capolavoro dell’architetto e pittore Giulio Romano.
A Palazzo Te la prospettiva di rilettura dell’ideale rapporto tra Picasso e la tradizione fa leva sui tanti elementi attinti dal repertorio classico: figure ibride, ai limiti del fantastico, evocate a sottolineare la forza di una continua rinascita.
Esplicito il riferimento nelle parole dello stesso Picasso: “Se tutte le tappe della mia vita potessero essere rappresentate come punti su una mappa e unite con una linea, il risultato sarebbe la figura del Minotauro”. Splendide le opere in mostra, circa 50 fra disegni, sculture, documenti e dipinti, tra i quali alcuni esposti per la prima volta in Italia.
Picasso si svela in tutta la sua grandezza nella “camera delle meraviglie” mantovana: trae linfa dall’effetto rigenerante della poesia sperimentando pregevoli arguzie linguistiche e, in pittura, scardina la concezione tradizionale affidandosi alle sorprendenti scomposizioni cubiste.
Figure ritmate da geometrie distorte e deformazioni innaturali che pongono l’accento sulla fragilità umana, ma anche sulla sua mutevolezza, che approda ad un sano desiderio di riscatto.
Fino al 6 gennaio 2025
palazzote.it
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Stefania Vitale
Caporedattrice
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