In un palazzo storico del centro di Torino rinasce un appartamento di circa 200mq.
La redistribuzione degli spazi, la scelta dei materiali di qualità e l’attenzione al dettaglio hanno permesso all’ambiente di assumere un nuovo significato rispondendo pienamente alle esigenze del cliente.
Per l’ottimizzazione di questo progetto la ricerca si è concentrata sull’uso di materiali pregiati e autentici, non solo con qualità fisiche visive e acustiche, ma con caratteristiche sensuali, peculiarità tattili e unicità olfattive.
La scelta di utilizzare doghe invecchiate in legno di noce e di ciliegio per la realizzazione dei nuovi pavimenti del piano inferiore ha riprodotto ex novo l’aspetto antico della pavimentazione preesistente del livello superiore.
L’uso del noce canaletto per le porte e per il rivestimento di alcune porzioni degli arredi e dei gradini della scala riscalda l’ambiente grazie al suo tono caldo e avvolgente.
Il cuoio con cui sono foderati gli interni degli armadi entra a contatto con le mani dell’utente emanando allo stesso tempo un odore inconfondibile che pervade i sensi.
Questa cura nella selezione dei materiali di qualità caratterizza anche la scelta dell’arredo, composto da elementi unici, pensati e disegnati su misura, che arredano la cucina, lo spogliatoio e i bagni, affiancati da mobili iconici di design, come sedie, divani e lampade.
Ogni elemento ha il fine di provocare un’emozione in chi osserva. L’attenzione e la qualità del dettaglio fanno in modo che quest’ultimo non rappresenti una semplice decorazione, ma sia in grado di esprimere ciò che l’idea progettuale esige in un determinato punto dello spazio o, in particolare, dell’oggetto.
Unione e disgiunzione, tensione e leggerezza, resistenza e fragilità si alternano nell’ambiente, stimolando sensazioni contrastanti. Non distraggono l’ospite, anzi lo inducono alla comprensione del tutto e all’essenza sostanziale del progetto.
Sicuramente il focus del progetto rappresentato dal cosiddetto “Muro di al-Burāq” che domina il salone al livello inferiore; questo elemento, che completa la scala e contemporaneamente nasconde il bagno di cortesia e la lavanderia, è stato ottenuto grazie alla composizione manuale di pietre in scorza di Travertino che ricordano nelle tonalità la pietra di Borgogna, usata come pavimentazione e rivestimento dei bagni.
La scelta di questo materiale evoca scenari antichi in cui il travertino governava gli ambienti, ma allo stesso tempo rappresenta la sostenibilità e la qualità che stanno alla base del progetto per quanto riguarda il recupero di materiali di scarto.
Inoltre, come omaggio alla permanenza del proprietario negli Stati Uniti per diversi anni, il muro e l’uso della scorza di Travertino sono una chiara citazione di Richard Meier, che utilizzò lo stesso materiale nel Paul Getty Museum di Los Angeles.
La personalizzazione degli ambienti grazie al disegno originale di pavimenti, scale, copritermosifoni, rivestimenti e arredamento, la qualità e la fiducia del committente nella disposizione e selezione di quadri, sculture, opere d’arte, tappeti, rendono il progetto completo in ogni sua parte.
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