Nato come spazio abitativo e ambiente galleria questo appartamento è ora una vera abitazione, con ricordi e opere che appassionano la proprietaria in ogni istante.
Ci troviamo a New York nel quartiere del West Village, in una townhouse dei primi del ‘900, suddivisa su due livelli, per un totale di circa 140 metri quadrati.
La casa fu acquistata da Sandra Gering nel 1988, quando Cosimo Di Leo Ricatto, artista e fotografo suo compagno d’allora, manifestò il desiderio di vivere nel Village, in un duplex, in un ambiente a più stretto contatto con la vita degli artisti, numerosi in quel quartiere.
Dopo varie ricerche, decisero l’acquisto di questa proprietà e affidarono i lavori all’architetto Mark Zeff, grande amico di Sandra.
Fino al 2009 l’appartamento doveva svolgere una duplice funzione: galleria e spazio abitativo, due presupposti essenziali, per ottenere ambienti flessibili, nei quali esporre opere d’arte e, allo stesso tempo, vivere bene e confortevolmente.
Il living molto luminoso si apre su tre grandi finestre che danno su un piccolo giardino interno. Il colore dominante è il bianco, sfondo ideale per esaltare la valenza di alcune opere giocate sugli effetti e sui contrasti cromatici, un grande ambiente aperto che si dilata dall’ingresso al living e trova nel mezzo lo spazio cucina e pranzo.
Tutto il progetto ha ruotato attorno all’idea di sfruttare al meglio ambienti, angoli e muri in maniera da mantenere l’idea di un susseguirsi continuo di cambiamenti di opere e sculture che diventavano parte integrante dello spazio a seconda delle circostanze.
Tutto questo fino al 2009, anno in cui Sandra Gering ha deciso di aprire una vera galleria uptown. La casa/galleria, che fino ad allora aveva rappresentato l’inizio del percorso di alcuni artisti come Xavier Veilhan, Vincent Szarek, John F. Simon, Jane Simpson, David Tremlett e Karim Rashid, è diventata la sua vera abitazione, con i suoi ricordi e i suoi importanti pezzi d’arte che fanno parte ormai della sua vita, in gran parte concentrata in visioni e progetti utili destinati a restare nella memoria.
Ci racconta Sandra: “La mia vita è sempre ruotata nel mondo dell’arte e lo si vede dalla mia casa che, se anche oggi è la mia abitazione, rappresenta per me una personale galleria di pezzi di arte e di ricordi.
La storia è curiosa: nel 1998 durante un viaggio in Francia ho avuto occasione di visitare la villa modernista E-1027 disegnata tra il 1926 e il 1929 da Eileen Gray. Situata in un ambiente meraviglioso a picco sulle rocce, era in uno stato di abbandono e degrado totale.
Rimasi molto colpita e al rientro a New York feci una ricerca sulla vita di Eileen Gray e scoprii molte cose che mi catturarono l’attenzione portandomi a organizzare “Amici E-1027”, organizzazione no-profit che, lavorando a stretto contatto con il governo francese e il comune di Roquebrune-Cap Martin, è riuscita ad acquistare la villa in partnership con il “Conservatoire du Littoral” e renderla visitabile a tutti.
Questo e molto altro ancora è quello che mi ha fatto sentire viva”.
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