Da un vecchio frantoio nasce una splendida masseria situata in un’area di 140.000 mq con terreno coltivato, tanta quiete e splendidi panorami.
La masseria situata alle falde del Vesuvio, prima dell’intervento di ristrutturazione eseguito dall’arch. Francesca Faraone – specializzata in strutture ristorative e ricettive, nonché in progetti di abitazioni domestiche e retails – consisteva in un rudere di un vecchio frantoio del XIX° secolo, con un ampio terreno prospiciente in parte incolto.
La costruzione principale ha il suo cuore nella sala voltata a botte su cui insiste l’antico frantoio utilizzato dai contadini per la spremitura di uva ed olive.
La struttura originale è stata conservata per quanto possibile, mentre i solai, ormai crollati, sono stati ricostruiti con le tecniche della tradizione. I pavimenti sono tutti in pietra lavica smaltata a mano, realizzati in un laboratorio artigiano a pochi metri dalla struttura stessa. I camminamenti esterni, realizzati in basoli di pietra lavica sono stati fatti per intero da abili scalpellini, come da tradizione del luogo.
Il volume esterno è stato completamente intonacato di bianco, mentre l’ingresso ha conservato il vecchio portale in piperno e le finestre sono sottolineate da ornie in ferro. La scala esterna è stata interamente ricostruita con pietre originali e balaustra in lastra di ferro naturale. L’architetto Francesca Faraone ha voluto far realizzare decorazioni con motivi differenti.
La suite, i cui muri perimetrali sono stati ripuliti dall’intonaco esistente, riportando così alla luce la pietra lavica di costruzione, presenta sul muro dietro la testata del letto, un motivo di foglie di limone “giganti”.
Le altre camere, costruite all’interno di un frutteto, riportano sui muri le sagome schizzate di alberi da frutto. I bagni, anch’essi dipinti interamente a mano con un tratto volutamente impreciso, emulano nei decori la presenza di utensili propri della vita di campagna, simulando di trovarsi nel deposito della masseria.
Tutte le decorazioni sono opera di Massimiliano Mastronardi.
Ci sono due ristoranti, la Masseria, che ha un menù gourmet con prodotti preferibilmente a km zero, coltivati nelle terre antistanti e un ristorante bistrò chiamato La casa del Massaro che propone cucina classica napoletana, con prodotti e piatti della tradizione.
All’interno del ristorante, la piccola sala in cui anticamente esisteva la stalla della costruzione rurale, conserva il vecchio pavimento in basoli di pietra vesuviana ed è decorata con un motivo grigliato con delle viti rampicanti, così da poter ricordare l’antica funzione di frantoio del fabbricato.
L’ex cisterna del pozzo è stata bonificata e trasformata in una saletta privé con pavimento vetrato: sotto, insiste una cantina a vista e, adiacente a questo ambiente, si accede tramite tre gradini a uno spazio adibito a sala formaggi decorato con cornici dipinte richiamanti i simboli della napoletanità ed elementi tipici del Vesuvio.
Progetto di ristrutturazione Arch. Francesca Faraone – Ph Gianni Franchellucci – Testo Robert Paulo Prall
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