Tutto intorno a Leonardo diventa interessante, forse anche Leonardo stesso e la sua ricetta per l'armonia.
Leonardo il Bello, il Biondo e il Danese. Attento ad ogni dettaglio, Leo è sicuramente un perfezionista. Esteta per natura un po’ come Rawness. Quando arriva si fa notare: quasi fermo, impeccabile nella sua immagine, gentile come solo nei libri si può immaginare.
Tutto intorno a Leonardo diventa interessante, forse anche Leonardo stesso. Anche gli stessi profumi di Rawness diventano ai nostri “nasi” quasi nuovi, come se per Leonardo tirassero fuori sfumature e note che non avevano mai rivelato prima.
La sua ricerca, come la nostra, è incentrata sull’armonia, sull’equilibrio degli opposti. Materia naturale che desidera diventare altro. Nasce così questa conversazione sul Tè, protagonista indiscusso nelle sue ultime opere.
Tele immense, brune tutte dipinte col il Tè, sfumature che si accavallano e variazioni cromatiche che richiamano orizzonti e cime montuose…Immediatamente ci viene in mente di fargli annusare Stone Cold Heart di Altra, un Tè matcha verde e fumoso, che chiama alla sospensione e alla meditazione come nelle opere di Leonardo.
Altra dipinge la pelle, ad ogni applicazione aggiunge un tono di verde sulla tua carne, a dimostrazione dell’autenticità delle materie prime.
Ma ciò che rimane sulla tua pelle non va subito via. Ha solo bisogno di tempo: bisogna lasciarlo entrare, lasciarlo immergere nelle tue profanità, nelle tue sfumature.
Solo dopo potrai vedere l’essenza, non di un infuso qualsiasi madel vero Te!
- Quale odore ti fa sentire a casa più di tutti e perchè? Non ho mai avuto un posto che sentissi di poter chiamare casa. Recentemente ho preso un cucciolo di border collie, forse il suo odore ora è l’odore più vicino a quello di una casa.Nella mia casa di famiglia c’era sempre un fetore, come di forno bruciato, misto a polvere, vecchi pavimenti in legno e l’odore di sigarette permeava tutto l’ambiente che aveva reso tutto colorato di un colore giallo caldo, non un odore gentile o buono e altro ancora un odore che evoca ricordi meno fortunati.
- Che odore ha il Tuo studio? Lo studio ha l’odore di una sinfonia di tutte le stagioni combinate, dall’odore di petricore dei miei dipinti di adagio, all’odore della pittura a olio e della trementina, dell’inchiostro cinese, ai gigli morenti nell’angolo. Amo l’effimero e la fragilità del profumo e il breve istante che dura, sembra molto vicino alla creazione di un’opera.
- Quale odore ti lega ad un preciso momento della tua vita? Deve essere stato quando avevo 5 o 6 anni. L’odore del posacenere, un odore che evoca tutto ciò che è brutto e ha cambiato per sempre il corso della mia vita.
- Ci descrivi olfattivamente il tuo lavoro? Sappiamo che haiusato molto tè bollente. Ho usato elementi naturali e pigmenti fin dall’inizio della mia pratica, uso il tè per il colore poiché mi dà un senso di serenità, ma anche il Mordente, che è un pigmento naturale estratto dalle ceneri degli alberi, e con l’applicazione di acqua come beh con il tè riesco a resuscitare qualcosa altrimenti morto. L’odore che si genera durante il processo è piuttosto inebriante per me, utilizzo acqua bollente e l’effetto fa sì che il vapore riempia lo spazio in cui mi trovo mentre l’aroma dei pigmenti mi permea e mi avvolge. Il processo richiede giorni. ma l’atto in sé rispecchia l’azione di un passante il cui profumo ti arriva, o la sensazione di annusare un ciuffo di rose in aprile mentre si va a fare una passeggiata.
- Di cosa odora il futuro? Immaginerei una via di mezzo tra qualcosa di bruciato, asciutto e bagnato.
Rita Baiguera
Co-Direttore
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