CONDENSE E MUFFE – ECCO COME RISOLVERE IL PROBLEMA

02/06/2019

La presenza di muffe nelle abitazioni è sinonimo di un ambiente insalubre che può causare malattie respiratorie. Il progetto dei componenti di una casa si basa su alcuni dati: temperature esterne, interne ed umidità relativa.

nell’immagine: Serramento scorrevole in alluminio HST Aluside PRO by Oknoplast – oknoplast.it 

Per il periodo invernale la temperatura interna di progetto è di 20°C e l’umidità relativa è del 65%. Date queste condizioni, affinché non si formino condensazioni superficiali o peggio ancora muffe, le pareti devono avere una temperatura di 17°C. Già con temperatura vicina ai 16°C per periodi prolungati, cioè di alcuni giorni, cominciano a manifestarsi le prime muffe. Tali fenomeni possono essere determinati da difetti costruttivi, quali mancata risoluzione di ponti termici, ma anche da un utilizzo sbagliato dell’abitazione, cioè senza ricambio adeguato dell’aria.

Come risolvere il problema in via definitiva? Controllando temperatura ed umidità relativa interna. Rifare la tinteggiatura risolve quindi solo temporaneamente il problema. È possibile controllare l’umidità relativa ricambiando l’aria nella casa almeno 3 volte al giorno, oppure con un impianto di ventilazione meccanica controllata.

Così va fatto il ricambio dell’aria: apertura contemporanea di tutte le finestre ed ovviamente delle porte interne per creare una “corrente” d’aria che ripulisca tutti gli ambienti, per un tempo di 5/10 minuti (per eliminare l’umidità interna e avere un’aria ricca di ossigeno). Inoltre, il tempo di apertura così limitato, non causerà il raffreddamento di pareti, soffitti e pavimento, consentendo così all’impianto di riscaldamento di recuperare la temperatura di comfort dopo pochi minuti.

Con la ventilazione meccanica controllata non dovrete più preoccuparvi di aprire le finestre. Muffe e condense si manifestano generalmente durante l’inverno, ma ci possono essere locali nell’abitazione in cui il problema si manifesta durante l’estate. Solitamente si tratta di ambienti al piano terreno ed interrato, tipicamente taverne e cantine, escludendo però fenomeni di risalita dell’acqua, infiltrazioni da falda acquifera, perdite, ecc.

Il motivo è presto detto: la temperatura di muri e pavimenti di questi locali si avvicina generalmente ai 17-20°C, che corrisponde alla temperatura media annua del terreno a circa 1/1,5 m di profondità sotto il piano di campagna. Considerato che la temperatura esterna in estate supera frequentemente i 30°C, con umidità relativa del 60%, se l’aria entra in un locale le cui superfici hanno temperatura inferiore ai 21°C, inizia a formarsi la rugiada su pavimenti e muri provocando, se il fenomeno perdura, anche la formazione di muffa.

Se, ad esempio, si lascia socchiusa la porta del frigorifero, in estate, si formeranno rapidamente condensa e ghiaccio sulle pareti interne. Per migliorare la situazione bisogna mantenere un comportamento adeguato durante tutto l’anno, arieggiando spesso nella stagione invernale e garantendo una temperatura interna di 20°C. Ad esempio, con temperatura esterna di 3°C e 90% di umidità relativa, l’aria riscaldata a 20°C ha un’umidità relativa del 30%, quindi secca, favorendo l’asciugatura dei muri.

Pertanto, durante il periodo estivo, non è sufficiente il ricambio d’aria. Per rimediare a questo fenomeno si può agire aumentando la temperatura e cioè riscaldando e deumidificando i locali con presenza di condensa estiva. Questi rimedi vanno messi in campo dopo aver escluso altri motivi di presenza di acqua sulle superfici di muri e di pavimenti. I sistemi di riscaldamento e di deumidificazione vanno opportunamente dimensionati.

 

 

 

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Andrea Pietro Capuzzi
Ingegnere

Consulente Casa Clima
info@studiocapuzzi.it
studiocapuzzi.it

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