IL RECUPERO DI UN SOTTOTETTO

IL RECUPERO DI UN SOTTOTETTO – seconda parte

17/05/2020

L’intervento di certificazione CasaClima “ R” in un edificio degli anni ’30. Scelte progettuali

Riprendendo l’articolo sulle scelte preliminari del recupero di un sottotetto pubblicato sul numero di aprile, vi presento le scelte progettuali coerenti con le prime e le fasi di realizzazione. Procedo in ordine cronologico.

La struttura è stata progettata in acciaio zincato, successivamente è stata costruita in officina ed assemblata in cantiere, senza necessità di verniciatura, composta da travi e lamiere grecate.

Rispetto alla tecnologia tradizionale dei solai in latero cemento, la struttura in acciaio ha il grande vantaggio di avere un peso nettamente inferiore a parità di capacità portante. Ed in questo caso, la nuova copertura che ha prestazioni migliori sia dal punto di vista strutturale che di isolamento termo-acustico rispetto a quella originale, ha lo stesso peso di quella in legno e laterizio originale.

Anche rispetto al legno l’acciaio è risultato essere più conveniente in quanto lo spessore della struttura in acciaio è risultato nettamente più compatto, migliorando anche l’altezza utile interna e lasciando invariata quella esterna.

Il manto di copertura, nel rispetto della forma originale, è stato progettato e realizzato in coppi con sottostante uno strato impermeabile, uno di isolamento termico ad alta inerzia termica ed uno strato fono isolante.

Il cuore dell’isolamento è costituito da uno strato termo riflettente posato sulla faccia interna dell’involucro (tetto, pareti e pavimento) che, posato con opportuni accorgimenti garantisce una prestazione analoga a quella di un isolante tradizionale con spessore da 3 a 5 volte superiore.

Il prodotto utilizzato per isolare il pavimento è diverso da quello usato in parete ed a soffitto ed ha anche una funzione fono isolante. Il soffitto e le pareti sono stati rivestiti con tradizionali elementi in gesso rivestito fissato su apposita struttura ed intercapedini riempite con lana di roccia che garantisce un buon isolamento termoacustico ed un buon comportamento al fuoco. Una particolare nota meritano i sottofondi dei pavimenti che, tradizionalmente vengono fatti con acqua, leganti ed aggregati.

La presenza di acqua può però causare danni all’abitazione sottostante e quindi si è deciso di utilizzare un sottofondo a secco. Tutti i materiali hanno un ciclo di vita definito al momento della produzione come previsto nelle scelte preliminari illustrate nell’articolo di aprile.

L’impiantistica comprende tutte le componenti attive per completare il comfort dato dall’involucro (tetto, muri e pavimenti) e di qualità interna dell’aria. Oltre ai tradizionali caloriferi, che ben si adattano allo stile dell’edificio, sono stati installati un impianto di raffrescamento ad aria ed un impianto di ventilazione meccanica controllata.

Il ricambio d’aria forzato garantisce una qualità elevata e costante dell’aria con la riduzione di polveri e di pollini e grande vantaggio per chi ci abita. Le moderne V.M.C. per abitazione sono dotate di scambiatore di calore e possono essere dotate di sensori di presenza e di CO2 presentandosi così estremamente efficienti dal punto di vista energetico.

 

 

 

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Andrea Pietro Capuzzi
Ingegnere

Consulente Casa Clima
info@studiocapuzzi.it
studiocapuzzi.it

 

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