L’artista Roberto Cavalli svela i retroscena delle sue opere, fra arte, fotografie e suggestioni metropolitane
Serve tempo per fare bene le cose.
E New York è lontana più che mai. Ma forse no…
Dopo un lungo “inseguimento” sono riuscito a intercettare l’artista Roberto Cavalli, classe 1971, originario di Leno (Bs).
• Sei appena tornato e finalmente ci vediamo per questa intervista, rimandata da molto tempo. Sostieni di adottare un approccio fotografico di tipo non convenzionale, ma artistico. Chi scatta fotografie registra la realtà, mentre l’artista la osserva e la trasforma creandone una nuova. Io aggiungo guardando le tue opere che, quando sovrapponi le immagini delle tue città, alla fine sembrano altro rispetto a quello che hai visto e fotografato.
“Il mio approccio non convenzionale comprende anche la visione finale di ogni mia opera d’arte. Rubo le parole di Vittorio Sgarbi quando gli chiedono cosa sia l’Arte: «Chiedere cosa sia l’arte è come chiedere cosa siano la montagna, il mare… sono domande che, secondo me, non hanno un senso. L’arte, come il mare e la montagna, esiste. È la capacità di creare vita nelle immagini e con le immagini». È qui che sta il senso del mio lavoro. E le città in multiesposizione si trasformano in un’esperienza soggettiva”.
• Perché in alcuni tuoi lavori sdoppi le figure come se stessero uscendo dall’inquadratura?
“La ricerca estetica per me è sempre stato un punto di partenza e un punto di arrivo. Se l’immagine finale mi piace dal punto di vista estetico allora può entrare in un progetto. Il progetto Passages è proprio dedicato alle immagini che vedono la stessa persona riprodotta più e più volte. Quando ho inseguito il mio metodo di lavoro ho cercato di non copiare il lavoro di artisti o fotografi (affermati o meno). Inserire le persone mi sembrava un bel lavoro estetico e originale che nel tempo ha preso uno spessore più profondo, fermando ad esempio in una immagine il passato, il presente e il futuro. In tempo di Covid poi è diventato pure un tutorial!”.
• Fotografi principalmente gente comune, che passa per caso, senza sapere che la sua immagine privata diventerà pubblica e involontariamente complice del tuo gioco…
“Fotografo la realtà. E realizzo fotografie principalmente nelle città contemporanee, fonti inesauribili di idee. Le persone sono il complemento che le tiene in vita. Magari ho fotografato inconsapevolmente anche qualche celebrità passata per caso davanti al mio obbiettivo, chi lo sa…”.
• Scegli a caso le mete oppure c’è qualcosa che ti spinge inconsciamente in quel preciso posto?
“Prediligo i luoghi metropolitani contemporanei. Non per caso. Io vengo dalla campagna e la città mi attrae tanto quanto i fiori del ciliegio attirano le api. Non seguo un itinerario preciso: non è una vacanza coi giorni contati e con i luoghi predefiniti da visitare. Mi lascio trasportare dalla luce e dalle ombre, con la speranza che un passo più in là ci sia una scena straordinaria da portare a casa”.
contengospazio.com
Instagram contengocavalli
Facebook Cavalli Roberto (bob)
Nelle fotografie: Opere di Roberto Cavalli ritraenti visioni della città di New York.
Ogni fotografia si può realizzare in diversi formati e su diversi supporti.
[ap_divider color=”#CCCCCC” style=”solid” thickness=”1px” width=”100%” mar_top=”20px” mar_bot=”20px”]
di Gianbattista Bonazzoli
bonazzoli99@gmail.com
cell 328 3465570
Seguici su