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Grande Soffice, Francesco Binfaré e Flowers Collection, Masanori Umeda. Ph. ©Alessandro Moggi

MONICA MAZZEI,  “EDRA, CULTURA DEL PROGETTO”

08/08/2022

A colloquio con la vicepresidente della storica azienda toscana Edra, leader nel settore arredamento. 

Sconfinare nella meraviglia attraverso una consolidata “cultura del progetto”. Edra è un’eccellenza tutta italiana radicata su valori imprescindibili come la qualità del prodotto e il benessere del suo fruitore. Eleganza e comfort superlativo in un connubio di “poetica” e tecnica.

Principi ispiratori che guidano da sempre Valerio Mazzei, presidente di Edra, e Monica Mazzei, vice presidente dell’azienda. Il racconto di Monica Mazzei si snoda a meraviglia in una storia di esperienza e lungimiranza, facendo leva su un presente che si destreggia alla perfezione con il desiderio di affacciarsi al futuro.

Per Edra un dovere oltre che un richiamo. Proprio come per Monica Mazzei. E in quest’ottica, “vietato” parlarle di design…

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Monica Mazzei. Ph. ©Giovanni Gastel

“Sì perché è un termine fortemente abusato e oramai utilizzato talmente a sproposito che viene voglia di prenderne le distanze – spiega Monica Mazzei –. Credo sia doveroso restituire alle parole il significato corretto e se per design intendiamo un oggetto o un prodotto di moda o di tendenza, allora Edra non è un’azienda di design.

Diverso è invece se ci rifacciamo all’accezione autentica del temine, quella riportata nelle enciclopedie: il disegno industriale per intenderci. Il design nell’immaginario di oggi è spesso associato a prodotti non sempre comodi, a idee omologate, invece per Edra la passione per il gusto estetico è strettamente connessa alla ricerca, all’innovazione e alla performance tecnica.

Una cultura che investe e accomuna anche quelli che Edra ama identificare come i suoi autori, e non designer”. Il riferimento è chiaramente alle grandi firme che con i loro pezzi più prestigiosi hanno proiettato Edra ai vertici del settore arredo.

Parliamo di Zaha Hadid, dei fratelli Campana, di Masanori Umeda, di Jacopo Foggini e naturalmente di Francesco Binfaré, tra l’altro fresco vincitore del Compasso d’Oro.

Edra non segue semplicemente ispirazioni estetiche, ma si lega intrinsecamente anche a valori come il comfort, la funzionalità, la morbidezza.

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On the Rocks, Francesco Binfaré; tavolini Cicladi, Jacopo Foggini. ©Alessandro Moggi

Quanto è importante in tal senso nella filosofia aziendale il rapporto fra bellezza e qualità del prodotto?

“Direi che è imprescindibile – dichiara Monica Mazzei –. Un prodotto Edra viene scelto perché è non solo bello, ma anche fatto bene e in più ha una storia da raccontare. Pensiamo al divano Pack di Francesco Binfaré, con un’ideale banchisa di ghiaccio a fare da base e un orso sdraiato su un fianco come schienale.

C’è dietro una poetica che nasce da una precisa osservazione del reale e invoca nuovi principi di libertà e incontro, in opposizione ad un’inclinazione legata, ad esempio, all’utilizzo forzato del cellulare, che spoglia l’uomo di ogni genuina manifestazione di affettività. Ma nel divano Pack c’è anche tanta tecnica, vedi l’utilizzo della schiuma speciale Gellyfoam®, in grado di accogliere qualsiasi tipo di postura.

Un’idea rivoluzionaria che presuppone da un lato la ricerca e dall’altro l’osservazione dell’umanità nel suo profondo. Ecco un saggio della cultura del progetto, nel suo senso più autentico che in Edra abbraccia anche la comunicazione e la condivisione”.  

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La manualità è un aspetto fondamentale. Ph. ©Emilio Tremolada

I prodotti Edra sottendono a una tecnologia invisibile, “non esibita”, e al contempo portatrice di alte prestazioni. Un altro aspetto fondamentale nella realizzazione di una buona seduta…

“La tecnologia è molto importante – continua Monica Mazzei – perché garantisce la messa a punto di un obiettivo di benessere. Pensiamo al cuscino intelligente, che ha trasformato radicalmente l’idea di comodità. Si può appoggiare la nuca in tutta libertà e con un semplice gesto della mano, senza avvertire alcuno scatto, trovare la posizione perfetta per stare bene assecondando la propria personale idea di comfort.

Il segreto per Edra sta nell’individuare in ogni prodotto il giusto equilibrio fra funzionalità e bellezza. Anche i pezzi unici di Jacopo Foggini, ad esempio, vanno al di là della meraviglia della pura forma della sola materia e dietro la tecnica si cela comunque la mano dell’uomo che modella il “pezzo” con l’utilizzo di uno stampo.

Per Edra la ricerca tecnica è proiettata sul domani puntando a prodotti senza tempo, alla stregua di oggetti d’arte. Pensiamo anche alla seduta Corallo dei fratelli Campana, realizzata in acciaio inox incurvato, una vera e propria scultura. Le persone amano questi pezzi nella loro originalità.

Ci sono capitati clienti che volevano rivestire i propri pezzi della Flowers Collection di Masanori Umeda con lo stesso identico velluto di 25 anni fa, senza ammettere possibili variazioni. Per questo la ricerca ci affascina e contraddistingue il nostro modo di operare.

Non ci spaventa tentare nuove soluzioni, utilizzare materiali diversissimi, sperimentare. E lo facciamo sin dalle origini, dalla tappezzeria con la quale siamo partiti, passando per la collaborazione con Massimo Morozzi, la sua collezione di mobili e il progetto di realizzare sedute anticonvenzionali. Non a caso siamo stati la prima azienda a utilizzare l’alcantara”.

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Standard, Francesco Binfaré. Ph. ©Alessandro Moggi

Quanto incide per un’azienda la capacità di mettersi costantemente in gioco?

“Tantissimo.  Nel 1988, da un articolo su Casa Vogue, siamo andati a trovare Zaha Hadid. Posso dire che abbiamo investito il fatturato di un anno per creare gli stampi per le sue creazioni…”.

In che modo Edra sceglie le sue collaborazioni?

“Attraverso una selezione molto attenta. Con i nostri autori storici a dir la verità si è creata una sintonia speciale, un’intesa fortissima sul modello di progetto, ma siamo aperti naturalmente anche a nomi nuovi”.

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Pack, Francesco Binfaré. Ph. ©Matteo Piazza

C’è un aneddoto particolare, legato ai suoi autori, che le piace ricordare col sorriso?

“Mi viene in mente una cena con Alessandro Mendini a casa di mio fratello Valerio: dovevamo parlare di un progetto, ma in realtà ci siamo persi dietro ad un coloratissimo esemplare di pappagallo brasiliano, presente nella sala e vero protagonista della serata.

In genere però, più che un episodio specifico, adoro rivivere nella mente le lunghe chiacchierate con Francesco Binfaré. All’inizio non presenta mai un disegno, ma un semplice schizzo, magari fatto al volo, frutto però di un’osservazione a tutto raggio della realtà, di come vive e come si relaziona la gente”.

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Margherita, Jacopo Foggini. Ph. ©Matteo Piazza

Agganciandoci al concetto di attualità, che contributo può dare Edra in questo difficile frangente storico?

“La casa dove sono nata disponeva di una sala, che veniva aperta solo in occasioni speciali, e di un tinello, utilizzato nella quotidianità. Oggi gli spazi sono vissuti in maniera molto diversa con il divano che si è preso largamente il centro della scena.

Pensare però che sia stata la pandemia a darci motivo di apprezzare i nostri ambienti di casa, mi turba un po’. Edra ha mirato al benessere quotidiano già da trent’anni a questa parte, cercando di andare costantemente incontro al cambiamento e anticipando desideri e idea di benessere delle persone.

Il tutto con sensibilità e impegno etico nei confronti anche dell’ambiente, nella scelta di materiali come degli imballaggi”.  

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Boa, Fernando e Humberto Campana. Ph. ©Alessandro Moggi

Edra ha sede a Perignano. Quanto forte è il legame con la Toscana, il suo territorio? E quanto esso incide nella conservazione della tradizione e della sapienza manuale?

“Noi operiamo qui da sempre e l’artigianalità, quella delle vecchie botteghe, ci appartiene nel modo di fare e di pensare: è un elemento naturale per l’azienda.

Quando portiamo i nostri pezzi in un palazzo storico sembrano starci di diritto, addirittura come ideali pezzi di un arredo rinascimentale. Una dimostrazione di questa esperienza si ritrova nel libro Our Story. A Journey through beauty che abbiamo pubblicato nel 2017”.

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Flower Collection, Masanori Umeda. Ph. ©Alessandro Moggi

Le chiediamo infine un piccolo suggerimento per i lettori di Dentrocasa.

Come si sceglie, secondo Monica Mazzei, il divano adatto ai propri spazi?

“Invito sempre i clienti a provare i nostri prodotti, testandone di persona la comodità e la piacevolezza e toccando i tessuti, magari con gli occhi chiusi, per un’esperienza sensoriale pienamente appagante.

Come dice Francesco Binfaré le nostre sono “Sculture del morbido”. E aggiungo, con le parole di Pierluigi Masini, che un divano Edra lo guardi per la sua bellezza, ma lo capisci quando ti ci siedi” conclude Monica Mazzei.

Un messaggio destinato a regalare nel tempo ancora tanta meraviglia…  

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Grande Soffice, Francesco Binfaré. Ph. ©Alessandro Moggi
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Stefania Vitale

Caporedattrice

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