Sopra: Installazione “The Blue Banana” in Piazza Duomo, Pietrasanta
Nel centro storico di Pietrasanta una serie di “irriverenti” installazioni dell'artista Veneziano a rappresentare i dilemmi del presente
Wonder Woman, visibilmente appesantita, a spasso con l’Uomo Ragno e la sua versione baby. Dante Alighieri che digita la Divina Commedia su un MacBook. Papa Francesco, libero come il vento, che si cimenta allegramente con uno skateboard.
È il caos che regna su ogni cosa, sbeffeggiando la realtà, capovolgendo le certezze e aprendo imprevedibili squarci di riflessione.
Non restano indenni né le grandi figure della storia, né le autorità del presente, né i supereroi dei fumetti e dei cartoni, incarnazione per eccellenza delle forze del bene, ridotti qui a sgraziate controfigure di se stessi.
Persino Biancaneve arriva a perdere la sua proverbiale dolcezza fino a inscenare un efferato assassinio ai danni addirittura di Brontolo.
Dietro queste iperboli dell’arte e dell’immaginazione, c’è l’ingegnosa follia di Giuseppe Veneziano, artista pop tra i più influenti ed eccentrici, originario di Mazzarino Cl.
Location d’eccezione è invece il centro storico di Pietrasanta che accoglie una serie di sorprendenti installazioni, appositamente realizzate nei laboratori del marmo e nelle fonderie del bronzo proprio della cittadina lucchese.
Il progetto espositivo di Veneziano, visitabile fino al 14 settembre e dal tema “The Blue Banana”, prende il nome dalla provocatoria, gigantesca scultura collocata in piazza Duomo: una banana di colore blu, appunto, che allude alla curiosa conformazione del cuore pulsante d’Europa, comprendente i centri di maggiore influenza politica, da Londra a Francoforte, fino a Parigi, Bruxelles, Basilea, Milano e Torino.
“The Blue Banana” si completa poi nelle sale di Futura Art Gallery, sempre a Pietrasanta, che, in un’ideale prosecuzione del percorso, ospita alcuni quadri iconici dello stesso Veneziano: ecco ad esempio Criptovaluta, rivisitazione del ritratto ad opera di Botticelli che, in luogo della medaglia di Cosimo il Vecchio, tiene in mano un ideale bitcoin.
Nel mondo di Giuseppe Veneziano l’arte sale al potere facendosi veicolo del progressivo cambio di mentalità che interessa i vari ambiti politico, economico e culturale.
E lo fa, come da sua abitudine, a briglie assolutamente sciolte, deridendo, e per certi versi abbruttendo, simboli considerati intoccabili.
Attraverso un gioco singolare di scoperte e rivelazioni, i dilemmi contemporanei riscrivono i confini di una realtà che si fa inaspettatamente reversibile e con la quale l’arte può ingaggiare un costante, vivacissimo, confronto. Irrompono sulla scena anche Pinocchio, che trova una sua nuova personalissima Venere Turchina, e Charlie Chaplin con il suo adorabile Monello, appostati a far capolino dietro un’inedita Venere di Milo.
Il sacro si mischia col profano, il bene duetta con il male e l’antico dialoga col nuovo distillando una serie di insospettabili contaminazioni che divertono, spezzano il ritmo, disorientano e affascinano al tempo stesso.
Rielaborando il grande patrimonio culturale e mediatico a disposizione, Giuseppe Veneziano scardina inevitabilmente ogni credo e si affida agli svelamenti, surreali, dell’arte.
Non importa se si varcano i confini territoriali o se gli eroi perdono i superpoteri e scadono pesantemente agli occhi dei propri “followers”.
Non è più tempo di vivere di sterili mitizzazioni o idealizzando il passato perché in capo all’artista c’è l’obiettivo di denunciare le urgenze del presente suscitando interrogativi anche scomodi.
E Veneziano lo fa con l’immediatezza che lo contraddistingue, mettendoci anche il sorriso nel reinventare a suo modo parametri e suggestioni, magari ergendosi su un piedistallo come novello David di Michelangelo…
Fino al 14 Settembre 2021*
* Giorni di apertura e modalità di visita della mostra seguono le disposizioni governative in tema di contenimento del COVID-19.
Stefania Vitale
Caporedattrice
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