Al Mudec di Milano una mostra sull’Art Brut e i suoi principali protagonisti
Raccontare e raccontarsi senza filtro. Dare voce a se stessi lasciando fluire liberamente le emozioni, al di là di ogni vincolo imposto dalla cultura “ufficiale” e dalle convenzioni sociali.
Da qui la teorizzazione della cosiddetta Art Brut, che letteralmente sta per Arte grezza, spontanea. Ne è ideatore Jean Dubuffet (1901-1985) facendo riferimento ad una “operazione artistica del tutto pura, bruta, reinventata dal suo autore, a partire unicamente dai propri impulsi, in tutte le sue fasi”.
La mostra “Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider”, in corso al Mudec di Milano e prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, vuole illustrare appunto la straordinaria potenza espressiva di questa “corrente”. Oltre 70 fra le opere esposte provengono dal nucleo storico raccolto dallo stesso Dubuffet e donato alla città di Losanna nel 1971, una collezione in itinere che ancora oggi, fra acquisizioni e donazioni, si arricchisce di dipinti, sculture, disegni e opere tessili.
Il contesto principale è quello della Parigi postbellica, in particolare ambienti lontani dal formalismo di salotti o musei: è qui che fiorisce l’arte dei cosiddetti ultimi, degli emarginati, l’arte “fresca” dei bambini anche, una dimensione che urla genuinità e che dà sorprendentemente luogo ad una diversa concezione di bellezza.
Quattro le sezioni della mostra del Mudec. Un alfabeto, a tratti indecifrabile, di forme e suggestioni che a loro modo vanno a ridisegnare le mappe del concetto stesso di arte. Una nuova ribalta che valorizza mondi a parte fatti spesso di fragilità e isolamento, ma anche di una meravigliosa forza creativa.
Fino al 16 febbraio 2025
mudec.it
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Stefania Vitale
Caporedattrice
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