Avvolgente e raffinata quest’abitazione rivela ambienti omogenei e vellutati grazie al legno che diventa protagonista di una ristrutturazione eseguita a regola d’arte.
In una borgata storica della Val di Susa, è stata recuperata un’intera baita originaria. Il progetto è firmato dall’arch. Giorgio Ferraris, che ha operato l’intervento in collaborazione con i proprietari, persone sensibili e attente.
Da questa sinergia sono stati definiti spazi in cui la praticità e il calore, tipici di queste abitazioni, sono completamente pervasi di fascino e di particolari che la rendono un eccellente spazio abitativo.
A parlarci di questa trasformazione è l’arch. Ferraris. “Al piano sottotetto si trovano l’ampio soggiorno, la cucina, la zona relax-tv, la camera padronale con bagno, un bagno per ospiti, una lavanderia, un ripostiglio, mentre al piano sottostante una sorta di dependance, dotata anche di entrata indipendente, con camera ragazzi, soggiorno e due bagni”.
Un appartamento molto interessante anche per la presenza di legno di larice, un’essenza tipica dei boschi delle valli in cui si trova il borgo, che caratterizza la struttura del tetto, riveste i pavimenti per poi diventare arredo, ottimizzando con charme ogni angolo. Le pareti sono, invece, in legno d’abete.
“L’inserimento di una destinazione abitativa contemporanea in un edificio rurale è un tema affascinante – prosegue l’architetto –. In questo caso l’edificio ha mantenuto esteriormente la sua fisionomia storica, tradizionale e paesaggistica. La nuova destinazione abitativa è stata eseguita con delicatezza, utilizzando materiali tradizionali ed evidenziando la semplicità e la linearità minimale della casa tradizionale”.
Il risultato conferma un percorso dove eleganza e comfort sono in grande sintonia accentuando il concetto che vede la casa di montagna come rifugio: un nido avvolgente in cui immergersi, mentre fuori la natura regala il suo abbraccio, mutevole e ammaliante in ogni stagione.
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