Sono le caratteristiche principali che definiscono questo habitat, dove l’essenzialità dell’arredo lascia spazio alle peculiarità e alle emozioni di chi lo vive
Il progetto materializza in chiave contemporanea una preesistenza inscrivibile nella tipologia architettonica del veneto rurale, abbattuta e arretrata dal fronte stradale per garantire una più discreta privacy e l’ampliamento dei volumi abitativi.
La fissità volumetrica del vecchio impianto viene spezzata: il corpus principale si articola in due volumi sovrapposti che si compenetrano asimmetricamente, sono cioè ruotati e disgiunti rispetto all’asse principale per garantire una maggiore irradiazione solare.

Tutt’intorno un immenso tappeto verdeggiante la cui totale assenza di alberi ad alto fusto, come richiesto dai proprietari, garantisce la massima dilatazione visiva. Trasparenza, levità e luce sono i tre elementi che meglio definiscono gli interni e hanno guidato l’architetto Claudio Belluco nella progettazione degli spazi, articolati su due piani con zone a doppia altezza e parti soppalcate al secondo livello.

L’architetto ha magistralmente strutturato i volumi affinché respirassero la trasparenza dell’aria, abbattendo per quanto possibile muri e barriere visive.


La scelta degli arredi, tutti oggetti di design, è stata minimale, per valorizzare al meglio l’articolazione degli spazi interni; voluta anche la scelta di non utilizzare tendaggi, per mantenere la continuità visiva con il giardino.
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Progetto ed interior design arch. CLAUDIO BELLUCO
Foto, styling e testo MICHELE BIANCUCCI
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