Nella campagna toscana, tra Firenze e Siena, sorge Borgo Santo Pietro, un boutique hotel a 5 stelle lusso.
Con una Spa olistica, una scuola di cucina, un ristorante stellato Michelin, una fattoria di 120 ettari, vigneti e giardini, Borgo Santo Pietro è una meta da sogno in Toscana.
In questi mesi è vestito dell’outfit invernale in attesa di riaprire a Pasqua, ma essenzialmente si presenta come una possente dimora in pietra alla fine di un viale di cipressi; alle spalle, a fare da quinta, le ondulate colline toscane e tutt’intorno un assortito giardino di aromi.
Quelle stesse mura, in un tempo remoto, ospitavano un ostello per pellegrini e tutt’oggi conservano un’atmosfera di quiete.
Si tratta, di una villa elegante di grande charme, con 20 stanze e suite (delle quali otto situate all’interno del corpo principale del XIII° secolo), ispirate alla ricca storia del casato. Tutte arredate e rifinite con una serie di dettagli eseguiti su misura da artigiani locali utilizzando tecniche tradizionali.
Ne consegue che ciascuna camera all’interno dell’hotel possieda uno stile unico, con mobili realizzati a mano arricchiti da tessuti preziosi. Pezzi di antiquariato e affreschi, inoltre, vanno a valorizzare l’insieme anche nelle parti comuni.
Questo splendido risultato è frutto dell’appassionato progetto di recupero dei suoi proprietari danesi, Claus e Jeanette Thottrup, innamorati dell’Italia.
Il complesso si compone essenzialmente della villa del XIII° secolo, anticamente utilizzata come rifugio per i monaci e i viaggiatori da tutta Europa in pellegrinaggio verso Roma.
La ristrutturazione ha mantenuto le caratteristiche originali di residenza di campagna in pietra, arricchita da raffinati particolari.
L’imponenza della costruzione viene armonizzata dai giardini circostanti che si estendono su 5 ettari di parco, grazie al progetto dell’architetto paesaggista Helle Valstad.
Ideale per una vacanza romantica, Borgo Santo Pietro si trova vicinissimo alla chiesa scoperchiata di San Galgano: l’abbazia a cielo aperto tanto amata da turisti e fotografi per il suo fascino mistico, dove si trova anche l’epica “spada nella roccia”.
Testo Germana Cabrelle
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