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RAWNESS LOVES ASSOCIATES ARCHITECTURE

08/12/2023

Dicembre è un pendolo che oscilla tra desideri e paure come le nostre città. A Dicembre tutto vuole correre verso una fine.

Tutto si fa un pò più scuro, visivamente più serio in attesa di una luce. È proprio nella luce del nostro cortile che due figure si rivelano. Sono loro! Associates Architecture, studio di architettura fondato a Brescia nel 2017.

Nicolò Galeazzi e Martina Salvaneschi, architetti sempre alla ricerca dell’invisibile nascosto, entrano nella nostra boutique ma non è la prima volta. Conoscono il nostro spazio e noi conosciamo i loro odori.

Sappiamo che Nicolò ha un’ossessione per Hyde di Hiram Green e che Martina ha un debole per il profumo al fico. Per questo con loro possiamo cambiare le nostre regole. Possiamo spingere il nostro olfatto ad entrare in nuove stanze. Con loro riusciamo a passare dalla carne allo spazio.

Così iniziamo a sentire il nuovo progetto Scene di Abel Odor creato appositamente per l’ambiente. Scene è il suo nome, non si chiamano profumi perché vogliono aprirsi a nuovi scenari.

Le tre nuove fragranze sono sincere, non mentono, non imitano altri odori desiderano aprirci le porte del mondo naturale nello spazio che abitiamo. Desiderano educarci alla verità.

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Avete mai avuto una commissione che vi chiedesse di dare importanza anche all’aspetto olfattivo di uno spazio?
Normalmente no. Il cliente, anche se preparato, colto e sensibile, quando pensa allo spazio è come se avesse anestetizzati tutti i sensi, eccetto la vista. Nella nostra società, infatti, c’è una tendenza all’oculocentrismo, a dare importanza a ciò che è visivamente appagante trascurando tutte le altre percezioni sensoriali che sono fondamentali nell’esperienza dello spazio. A volte si pensa che l’architettura sia solamente un discorso estetico, ma non è così.

Come si fa a rendere naturale uno spazio?
Attraverso la verità, innanzitutto dei materiali. Siamo contrari all’utilizzo di tutti quei materiali che imitino altri solo per un appagamento estetico e visivo. Ogni materiale ha un particolare profumo, temperatura, tessitura, usura che sono unici. Per questo ci vuole estrema consapevolezza nella scelta e utilizzo dei materiali affinché si possa restituire, attraverso il progetto, l’esperienza sensoriale desiderata. I materiali sono vivi, uno spazio naturale è innanzitutto uno spazio vivo.

Che differenza c’è tra l’arte visiva e l’architettura?
Una forma d’arte co-autoriale. Crediamo in un’architettura che nasca dalla contaminazione reciproca tra architetto, cliente e luogo; un’architettura in cui l’architetto abbia il ruolo e la responsabilità di tradurre questa contaminazione attraverso la propria sensibilità, la propria ricerca, e dunque attraverso il progetto. Per questo ci piace parlare del nostro lavoro come di un lavoro ‘sartoriale’ perché ogni progetto è ‘cucito’ su misura per un cliente e un luogo che sono unici e non potrà mai essere replicato altrove.

Quale è il progetto che aspettate?
Ci piacerebbe realizzare una scuola. Come architetti abbiamo la grande responsabilità di immaginare gli spazi per la vita e siamo convinti che ognuno di questi spazi abbia un ruolo fondamentale nella nostra educazione. Tra tutti gli spazi che possiamo immaginare, la scuola è, per eccellenza, quello in cui dovremmo essere quotidianamente educati alla bellezza e la sua progettazione dovrebbe richiedere la massima sensibilità e attenzione.

Di cosa profuma il futuro?
Di qualcosa di primordiale che ci sta legando sempre più alla terra e alle nostre origini.

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