Come si dice… “Verba volant, scripta manent”
Scrivere a mano, con carta e penna, è una pratica che si sta perdendo.
Non si usa ormai più mandare lettere, ed anche le cartoline, portatrici di saluti, meravigliosi oggetti carichi di ricordi, stanno andando in disuso, sostituite dai più rapidi ed evanescenti messaggi sui cellulari. Eppure lettere e cartoline, destinate a portare il segno dello scorrere del tempo nella carta ingiallita, negli inchiostri sbiaditi, nei segni che identificano luoghi e momenti come timbri e francobolli, hanno un innegabile fascino, forse per i ricordi che risvegliano in chi ne ha fatto largo uso in passato, forse perché qualcosa di scritto a mano ha ancora il sapore di un gesto fatto con cura, pensato, dedicato, che richiede tempo e attenzione, perché non c’è l’opzione “annulla” o il correttore automatico. Quando diventano ispirazione per decorazioni, trasferiscono un po’ della loro magia e del loro potere evocativo, regalando quel tocco in più di originalità anche ad arredi e complementi.
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di Veronica Bettoni
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