Un doveroso approfondimento sull’utilità dell’impianto di ventilazione ai tempi della pandemia.
Ho già trattato il tema della ventilazione meccanica controllata (VMC) esattamente due anni fa dando a mio parere una “infarinatura” sufficiente sull’argomento. E dunque perché tornare nuovamente su questo argomento? Il motivo è la pandemia da Coronavirus o Covid-19.
Sì, perché abbiamo imparato che il virus si trasmette con le goccioline che emettiamo e che in ambienti dove non c’è un adeguato ricambio d’aria la possibilità di infettarsi aumenta di molto. Rimangono ovviamente invariate tutte le prescrizioni e raccomandazioni per limitare la possibilità di contagio, ampiamente illustrate dagli organismi medici in questo periodo. Ed allora, dato che potremmo ridurre i rischi arieggiando i locali, perché mai aggiungere un impianto in un’abitazione, in un ufficio o comunque in un luogo chiuso?
Arieggiare vuol dire vanificare il riscaldamento o il raffrescamento dei locali, senza contare l’entrata di smog, polvere e pollini, nonché il ricordarsi di aprire le finestre quattro o cinque volte.
E la notte, nelle camere da letto? Credo sia improponibile arieggiare mentre dormiamo ed è evidente che, non aprendo la finestra per tante ore, la mattina successiva l’aria sarà di qualità pessima. Appare quindi chiaro che questo potrebbe essere un buon momento per valutare l’istallazione di un impianto di ventilazione meccanica. Ricordiamo brevemente quali sono le possibilità dal punto di vista tecnico. Le macchine di ricambio d’aria possono essere divise in due gruppi: quelle “centralizzate” e quelle “puntuali”.
Quelle “centralizzate”, per le case private, riguardano una singola abitazione ed in generale trovano la loro applicazione quando si costruisce una casa, oppure quando se ne ristruttura una. Quelle “puntuali” trovano applicazione quando diventa difficile inserire tutti i componenti di una macchina centralizzata.
Da cosa sono composte le macchine “centralizzate”? Da una macchina che contiene un ventilatore, uno scambiatore di calore, i canali di mandata e di espulsione. Per un appartamento di medie dimensioni la macchina può essere installata a soffitto, ad esempio nell’atrio delle camere, dato che sono disponibili sul mercato di dimensioni di 1,2 x 0,6 x 0,25 m.
Nelle macchine “puntuali” tutto si compatta invece in un unico elemento da inserire nello spessore del muro. Il rendimento degli scambiatori di calore delle macchine “centralizzate” è decisamente più elevato. D’altro canto, le macchine “puntuali” si installano quando non è possibile installare le prime sia per motivi di spazio, sia per l’eventuale disagio da sopportare nel caso l’edificio fosse abitato.
In conclusione, la ventilazione meccanica controllata è sicuramente un impianto utile nelle abitazioni, ma anche negli uffici, nelle scuole e nei locali pubblici.
Andrea Pietro Capuzzi - Ingegnere
Consulente Casa Clima - info@studiocapuzzi.it - studiocapuzzi.it
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